Le strade che conducono alle abitazioni di Chiareto di Teramo sono disastrate e abbandonate da anni.
La denuncia viene dagli abitanti della frazione teramana, zona che sarebbe attraversata dalla Sp 59 “la cui competenza risulta essere della Provincia di Teramo, e che verte in uno stato di assoluto degrado ed abbandono ormai da anni”, dicono i cittadini che si sono rivolti alla nostra redazione. “Il manto stradale è quasi completamente sgretolato; in molti punti della carreggiata il cedimento del terreno sottostante ha generato pericolosi dislivelli in una zona completamente priva di illuminazione, pavimentazione orizzontale, cartellonistica e guard rail. La pericolosità della strada si accentua nel periodo invernale, quando nebbia, ghiaccio ed avverse condizioni metereologiche azzerano la visibilità e rendono ancora più instabile il manto stradale”. La strada in questione non sarebbe usata dai soli abitanti di Chiareto ma sarebbe l’unica via di collegamento tra Sant’Atto e Bellante.
I cittadini di Chiareto hanno presentato anche delle raccolta firme al Comune di Teramo ed alla Provincia che, a detta degli abitanti, “sono state ignorate dai nostri Amministratori, i quali privilegiano da sempre le strade del centro cittadino o, come accaduto di recente, le strade provinciali attraversate dal Giro D’Italia”. In particolare, puntano il dito contro il Sindaco di Teramo D’Alberto, l’assessore Valdo Di Bonaventura e il Presidente della Provincia Diego Di Bonaventura che, “pur essendosi impegnati verbalmente a provvedere almeno parzialmente alla manutenzione del tratto in oggetto, hanno lasciato la situazione nello stato di assoluto degrado in cui versava da tempo. Il piano asfalti del comune di Teramo partito in autunno, pur privilegiando come sempre il centro di Teramo, ha interessato diverse Frazioni lasciando fuori la nostra; il nuovo piano asfalti presentato dal Comune pochi giorni fa e che sarà realizzato ad anno nuovo, vede nuovamente esclusa la Sp 59. Sembra che l’incolumità dei cittadini teramani residenti nelle zone periferiche, sia del tutto indifferente ai nostri amministratori; eppure, quando chiedono il pagamento della Tasi, che ricordo essere una imposta pagata per “servizi comunali rivolti alla collettività come manutenzione o illuminazione stradale”, battono cassa anche da noi che di questi servizi non ne vediamo neanche l’ombra!”.