In un comunicato la Camera di Commercio di Teramo ribadisce la volontà di fermare la fusione con l’ente camerale de L’Aquila.
Si legge: “Tale posizione è stata più volte espressa con fermezza in passato anche dal presidente Giandomenico Di Sante e trova oltretutto conferma negli attuali scenari nazionali e ci obbligano a ribadire in maniera netta e trasparente i nostri orientamenti. Pur non avendo alcun pregiudizio nella valutazione di eventuali, future, opportunità di accorpamento (peraltro auspicate dagli indirizzi normativi dello Stato Italiano), non possiamo ignorare il quadro che si è delineato. Abbiamo il dovere e l’obbligo di tutelare e difendere gli indiscutibili diritti di produttività e rappresentatività delle economie teramane recentemente emersi da dati certi e condivisi. Questi temi necessitano di una responsabile e saggia riflessione sui nostri doveri di rappresentanti del territorio, indipendentemente dalla futura pronunziazione della Corte Costituzionale (sull’eventuale illegittimità della riforma Renzi).”
Ha ribadito Giammarco Giovannelli, presidente Confcommercio Teramo: “I matrimoni camerali rappresentano una reale opportunità solo interpretando la verità dei numeri ed utilizzando il buon senso degli uomini”.