Ha partecipato dunque allo screening il 62,5% di coloro che frequentano le scuole, dalle elementari alle superiori, il target richiesto dal governo. Dei giovani che si sono sottoposti a tampone, 564 sono risultati positivi, pari al 2,79% della popolazione che ha partecipato alla campagna, lo 0,2% sopra la media regionale.
“Un risultato soddisfacente, per quanto riguarda la percentuale di adesione – commenta il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia – di molto superiore alla campagna di testing, rivolta a tutta la popolazione della Asl, che si è svolta l’anno scorso. Con questa campagna le scuole stamattina hanno riaperto i battenti con maggiori garanzie per tutti. Ci lasciano però perplessi alcune prese di posizione politiche sul ruolo dei Comuni in questa campagna”.
E ancora: “Sin dall’inizio della pandemia questa Asl ha chiesto la collaborazione di tutte le istituzioni che operano sul territorio, fortemente convinta che la battaglia contro il virus va combattuta con l’aiuto e il sostegno di tutti. Non ha senso, di fronte a una pandemia che ormai da due anni tutta la società sta combattendo su più fronti, pensare di agire in solitudine. Il nostro obiettivo è fornire risposte nel miglior modo possibile, data l’eccezionalità della situazione, alla domanda di salute dei nostri concittadini. Non ho mai smesso di ringraziare, e non lo farò certo ora, i Comuni per il sostegno che ci danno. Nel contempo sottolineo che la Asl in questa campagna è stata sempre presente, sia nella fase organizzativa che in quella esecutiva, fra l’altro stimolando i medici (di medicina generale e ospedalieri) e il personale del comparto, che ringrazio, a partecipare in maniera volontaria. Un grazie anche alle forze sanitarie dell’Esercito che hanno contribuito con due team. In un contesto in cui i contagi aumentano in maniera costante e cospicua, la pressione sugli ospedali sta salendo, e alle nostre strutture sanitarie viene chiesto uno sforzo massimo, ritengo che sottolineature e polemiche politiche strumentali siano davvero fuori luogo. Coesione e collaborazione fra forze sociali e istituzioni sono, torno a dirlo, l’unica strada per far fronte alla pandemia”.