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Cronaca Teramo

Teramo, Giurisprudenza a rischio per alcuni studenti. Il Rettore: “Bastava chiedere a me prima di parlare”

Risponde in maniera netta il Rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, all’ipotesi di una facoltà di Giurisprudenza a rischio forte calo nell’Ateneo teramano, a vantaggio invece della stessa facoltà ma a Pescara.

Quattro associazioni studentesche hanno lanciato l’allarme nelle scorse ore, ma Mastrocola non ha dubbi: “Il futuro di Giurisprudenza non è mai stato così roseo. La potenzialità è notevole ed in una regione piccola con università che hanno tra loro piccole sovrapposizioni, è normale ci siano collaborazioni come quella che abbiamo proprio con la D’Annunzio. Nell’ultima conferenza dei rettori regionali, abbiamo ribadito la centralità di Teramo per quanto riguarda questa facoltà, quindi non capisco questo tipo di allarme. Alcuni gruppi studenteschi avrebbero dovuto interloquire con il rettore la cui porta è aperta quasi 24 ore su 24, prima di parlare con la stampa. Avrebbero appurato tutto quello che si sta facendo”.

Nello specifico: “Abbiamo interrotto il trend di diminuzione degli iscritti a livello nazionale, abbiamo rafforzato l’offerta formativa, dove sono i problemi? Si può solo dire che Giurisprudenza ha avuto conseguenze dal fatto che i concorsi pubblici sono fermi, ma nonostante ciò abbiamo anche aperto una nuova sede ad Avezzano per abbracciare quella zona”.

Tra l’altro giovedì prossimo sarà a Teramo il Ministro dell’Economia e delle finanze Giovanni Tria, proprio nell’Aula Magna dell’Università di Teramo per inaugurare il Corso di insegnamento di Diritto degli Appalti pubblici organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza in convenzione con l’Ordine degli ingegneri della provincia di Teramo.

Lo ha annunciato proprio il Rettore Dino Mastrocola.

IL COMMENTO DEL SINDACO. “Giurisprudenza non si tocca. E’ una ipotesi impensabile, inaccettabile e irrealizzabile – le parole al proposito del primo cittadino di Teramo, Gianguido D’Alberto – La storica facoltà dell’Ateneo teramano non deve correre alcun rischio né di depauperamento nè addirittura di scippo a favore di altri atenei. E’ una posizione che sostengo da Sindaco ma che ho sostenuto sin da quando queste voci cominciarono a circolare quando ero all’opposizione in consiglio comunale. Credo che sia questo l’assunto da cui muovere per chiamare a raccolta tutte le forze culturali, sociali, istituzionali ed anche economiche del territorio ed esprimere con chiarezza la contrarietà all’ipotesi.  Siamo lieti delle rassicurazioni fornite dal Rettore Mastrocola ma alle stesse vogliamo aggiungere altro, che ci compete direttamente. Perché è chiaro che tutto questo non può essere né deve rimanere una mera dichiarazione di intenti ma va declinato nella attuazione di politiche che siano in grado di sostenere, garantire, rendere efficaci le attività di frequenza e di studio della Facoltà, e di assicurare agli studenti che raggiungono la nostra città quella fruizione della stessa che proprio loro reclamano a 360°. Ciascuno in questo senso dovrà fare la sua parte. Il Comune si sta già attivando, rigenerando un fecondo rapporto con i vertici dell’Ateneo e  una profonda attenzione nei confronti delle esigenze degli studenti.  Abbiamo già avviato una collaborazione concreta e ad essa aggiungeremo presto altri interventi. E in aggiunta a ciò, sottolineiamo i rapporti con l’Ordine degli Avvocati e con il Tribunale proprio nell’ottica della valorizzazione della Facoltà teramana di Giurisprudenza.  Stiamo predisponendo una convenzione quadro che sarà presto sottoscritta tra Comune e Università degli Studi di Teramo, che avrà il nome di “Teramo Città Universitaria” e sarà lo strumento per regolare i rapporti e fungere da traino per il coinvolgimento delle altre realtà istituzionali. Allora, ciò che potrà davvero garantire che la facoltà di Giurisprudenza non solo non cessi di esistere ma che si rafforzi in autorevolezza e adesione, è la nascita di una nuova epoca nei rapporti tra le due istituzioni, per cogliere e dare attuazione alle vitali capacità attrattive dell’Ateneo, volte far assurgere Teramo a Città Universitaria attraverso la costruzione e il potenziamento di tutti i servizi che a tal fine si rendono necessari. Insomma, non dobbiamo limitarci all’opposizione su un presunto scippo della nostra facoltà ma dobbiamo aggiungere a tali recriminazioni attività concrete; noi le abbiamo individuate e stiamo già lavorando per metterle in pratica, proiettandole nella scelta strategica con la quale intendiamo far assurgere Teramo a Città universitaria. Convocherò nelle prossime settimane, proprio in qualità di Sindaco di una città nella quale è presente la Facoltà, una occasione di confronto tra gli altri sindaci abruzzesi in cui sono presenti Facoltà universitarie e verificare in tal modo non le modalità per depauperare nella sua generalità il territorio, ma quelle per arricchirlo ulteriormente”.