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Teramo, droga e cellulari al parente detenuto: un arresto a Castrogno

Teramo. “Nel corso della mattinata di ieri, 31 maggio 2022, è stato tratto in arresto il padre di un detenuto che ha tentato di introdurre nel carcere di Teramo, un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti; nello specifico oltre 100 grammi di sostanza psicotropa e circa 20 grammi di sostanza che si presume essere cocaina, oltre a ben 4 cellulari (di cui 2 smartphone) e 2 micro telefoni. Nell’immediato sono scattate le perquisizioni ai soggetti coinvolti, all’autovettura del familiare ed alla sua abitazione”.

Lo fa sapere la Segreteria Provinciale del Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria (Sinappe).

“Un’operazione brillante che ha visto coinvolte numerose unità di Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Castrogno, resa possibile grazie al particolare intuito dell’agente addetto alla vigilanza presso la sala colloqui, che ha capito quanto stesse accadendo nonostante i soggetti coinvolti avessero tentato di camuffare i loro intenti”.

“Purtroppo”; osserva il Sindacato, “la carenza di organico e l’assenza di una normativa che consenta specificatamente la perquisizione anche dei familiari in ingresso, rendono il lavoro degli agenti addetti ai colloqui davvero gravoso e con strumenti limitati atti a contrastare tali eventi. L’ennesimo episodio allarmante che continua a far riflettere sulle priorità nella gestione del sistema carcere del Belpaese, sulla necessità di un’analisi realista dell’ambiente carcerario e sull’opportunità di ampliare le tutele per il personale e scongiurare qualsiasi condizione che possa agevolare il verificarci di episodi illegittimi”.

E sulle casette dell’amore: “possiamo solo immaginare infatti cosa potrebbe essere illegalmente introdotto dai familiari nei “momenti intimi”. Il personale di Polizia Penitenziaria, come ripetiamo da moltissimo tempo, è stremato, esausto e demotivato a causa della scarsa attenzione rivolta alle sue condizioni di lavoro”.

E ancora: “Si sente trascurato da un’Amministrazione che non vuole ascoltare le insofferenze e le problematiche, riferite in molteplici contesti dalla scrivente O.S., continuando ad intraprendere iniziative che sottovalutano la sicurezza del personale, oltretutto nella persistente condizione di sotto organico che affligge molte carceri. Invochiamo i massimi esponenti dell’Amministrazione Penitenziaria ad intervenire con politiche concrete che salvaguardino le condizioni di lavoro del personale penitenziario nel bilanciamento degli interessi in gioco. Ai Colleghi intervenuti oggi, il nostro più grande segno di stima”.