Teramo. Il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, questa mattina ha portato il tradizionale saluto della città ai primi nati dell’anno nuovo, recandosi all’ospedale Mazzini. Qui, accompagnato dall’assessore Sara Falini, è stato accolto dal Primario del reparto, dottoressa Anna Marcozzi, e si è quindi recato a salutare la piccola Gaia Rossoli primogenita di Eugenia e di papà Luca; Gaia è nata alle 11.45 del 1° Gennaio, poche decine di minuti in anticipo sulla piccola Wang, una bimba con genitori cinesi, residenti nel nostro territorio, anch’essa salutata dal Sindaco D’Alberto.
Parole di congratulazioni e la consegna di un piccolo dono hanno suggellato un appuntamento divenuto ormai tradizionale, col quale il Sindaco della città vuole salutare il primo nato dell’anno, augurando a lui (in questo caso lei) e ai genitori serenità e benessere e facendo dell’evento un simbolo per l’intera città. E lo stesso D’Alberto ha proprio preso spunto dal nome della piccola Gaia: “Un nome benaugurale – ha sottolineato – che esprime il legame con la terra, l’appartenenza, la gaiezza; un auspicio verso un rilancio che parta proprio da loro. E noi dobbiamo lavorare perché la realtà del nostro territorio sia sempre migliore, anche e forse soprattutto per tutti i nostri bambini”
Altrettanto valore simbolico ha assunto l’incontro con la piccola bimba di origini cinesi: “Simbolo – ha affermato D’Alberto – di una integrazione divenuta ormai ordinaria, anche in questo reparto ospedaliero. Una integrazione che ci deve spingere sempre più verso un politica inclusiva dettata da sensibilità e solidarietà, per una comunità che sia la più ampia possibile e che, come ha detto il Presidente Mattarella nel suo bellissimo messaggio di fine anno, valorizzi le differenze come baluardo di libertà e di uguaglianza”.
Il Sindaco ha voluto prendere in braccio le due bimbe, non celando una forte emozione, condivisa da genitori, e personale del reparto. “Personale che – conclude il Sindaco – a cominciare dal dott.ssa Marcozzi, ringrazio per l’impegno, la professionalità, l’abnegazione che infondono quotidianamente nel loro lavoro; e che ringrazio per averci ricevuto oggi in un bellissimo clima di festa e felicità”.