Teramo. “Né ombre sulla futura decisione della Corte dei Conti (che tra l’altro esamina ogni delibera che viene approvata dal Comune), né illegittimità della delibera stessa, né errori da parte degli uffici comunali. La delibera approvata ieri durante il Consiglio Comunale relativa al mancato esproprio dell’area di Piazza Sant’Anna, risponde a tutti i requisiti di regolarità tecnica e non ha alcun profilo di infondatezza”. Lo fa sapere il Comune di Teramo in una nota stampa.
“La vicenda è anch’essa una eredità delle precedenti amministrazioni e risale ad un contenzioso pluridecennale. Dagli sviluppi emerge il rischio di dover riconoscere agli eredi titolari del diritto, una somma di 1,6 milioni di euro, dovuta agli effetti esecutivi della sentenza di appello; proprio per evitare tale esborso l’amministrazione comunale aveva raggiunto un’intesa con gli eredi (passati, negli anni, da 2 ad 8) con i quali ci si accordava per il pagamento della metà della somma. L’interlocuzione con i privati aveva preso il via nel 2015 ma l’accordo era stato chiuso nel maggio del 2017, con l’intesa di dilazionare il pagamento in tre rate, la prima delle quali con scadenza nel dicembre dello stesso anno. In tale periodo è purtroppo mancato il passaggio in Consiglio Comunale che avrebbe consentito di onorare l’accordo, e il successivo commissariamento del Comune aveva di fatto bloccato ogni impegno in tal senso. L’urgenza dell’approvazione della transazione da parte del Consiglio sui 750.000 euro ed evitare in tal modo di pagare il doppio, aveva spinto l’amministrazione a presentare la delibera lo scorso mese di marzo. La lievitazione della somma fino a 800.000 euro, richiesta dagli eredi, ha ora imposto un nuovo passaggio consiliare, senza che ciò prefiguri aspetti di illegittimità, ma anzi evidenziando una vigilanza per certi versi virtuosa da parte dell’amministrazione.
Proprio per quest’ultima ragione la determina è tornata di nuovo all’esame del Consiglio Comunale, dopo la prima votazione nella quale la minoranza, tra l’altro, si era espressa con voto contrario”.
“L’amministrazione ha inteso assumere su di sé responsabilità che non erano finora state prese”, conclude l’assessore agli Affati Legali Sara Falini. “Resta ferma in ogni caso la volontà espressa sin dall’approvazione della delibera, di porre fine ad un contenzioso sorto 50 anni fa, con uno sforzo importante per le finanze dell’ente ma comunque necessario per smettere di scaricare problemi sul futuro”.