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Teramo, campus estivo in città: avviso pubblico per la realizzazione

Un’estate da vivere in città, in compagnia dei coetanei, con un progetto educativo, ludico, ricreativo, sportivo e culturale. Questa la finalità del progetto presentato dall’assessore al sociale di Teramo, Ilaria De Sanctis e approvato dalla giunta municipale, che si traduce in un campus estivo non residenziale dallo slogan “Estate in città”. 

Saranno protagonisti minori compresi nella fascia di età tra i 6 e i 14 anni, ai quali il Comune intende offrire una concreta opportunità  di coinvolgimento nel periodo di mancanza delle attività scolastiche. 

Per la realizzazione del campus, e l’individuazione del soggetto che andrà a gestirlo, è stato emanato un Avviso pubblico volto appunto ad acquisire la manifestazione d’interesse a progettare e gestire il centro estivo. Potranno presentare la candidatura associazioni di volontariato e di promozione sociale; onlus; altri soggetti, senza fine di lucro, che perseguano finalità educative/ricreative e/o sportive socioculturali a favore di  minori, anche attraverso l’organizzazione di attività estive.

L’amministrazione si è riservata la facoltà di richiedere l’ammissione con priorità dei minori il cui nucleo familiare è assistito, con qualsiasi modalità, dal Servizio Sociale dell’Ente.

I soggetti che manifesteranno il proprio interesse, dovranno proporre attività da realizzare nel territorio comunale nel periodo compreso tra giugno e settembre 2021, con un orario giornaliero minimo di almeno 6 ore continuative, per almeno 5 giorni a settimana (dal lunedì al venerdì con la giornata del sabato facoltativa), eventualmente anche con somministrazione del pranzo e dello snack pomeridiano, con intrattenimento almeno fino alle ore 17.

I minori disabili in situazione di gravità potranno essere ammessi solo in presenza di accompagnatore

L’assessore Ilaria De Sanctis precisa: “La situazione di emergenza che stiamo vivendo, causata dal COVID-19, sta colpendo in maniera particolare le famiglie con figli minori, causando disagi soprattutto per quanto riguarda la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei genitori; per questa motivazione, che si affianca ad altre ragioni già comunque palesi sin da prima della pandemia, ora più che mai risulta fondamentale offrire occasioni di svago e aggregazione per i minori; abbiamo ritenuto ineludibile accogliere tali necessità, facendo tesoro della normativa nazionale  e regionale ed attingendo a specifici finanziamenti. E’ un ulteriore segnale di prossimità che diamo alle famiglie eed in particolare a quelle che più hanno bisogno di vicinanza e sostegno”.