“Numerose scuole della provincia di Teramo stanno chiedendo all’Ambito territoriale dei posti in più per collaboratori scolastici e per docenti in modo da poter affrontare il prossimo anno scolastico in situazione di maggiore sicurezza”. A dirlo la Flc Cgil Teramo.
“Continuano a essere disattese le richieste di maggior tempo scuola e di sdoppiamento delle classi. L’impegno profuso dal personale scolastico si scontra con la rigida applicazione di norme, quali quelle sulla formazione delle classi, che non consentono di affrontare in maniera adeguata la fase attuale. Alle dichiarazioni di principio, sull’importanza di investire nel sistema pubblico d’istruzione, non sono seguite azioni concrete. A settembre le scuole rischiano di trovarsi con un contingente di personale docente e ATA non adatto ad affrontare né l’emergenza né la richiesta di tempo scuola da parte delle famiglie”.
E ancora: “Contestualmente il sistema di reclutamento sta mostrando tutte le sue falle. Infatti si profila un’ecatombe di bocciati nel concorso STEM (50 quiz, spesso non attinenti alle discipline, in 100 minuti!). Per l’Abruzzo oltre il 90% dei candidati sembra non avercela fatta. Pertanto è concreto il rischio che ci saranno tanti posti vacanti e tante supplenze, ma poche immissioni in ruolo. Intanto circolano anticipazioni sugli emendamenti approvati al Decreto Sostegni bis. Si è appreso che è stata eliminata la norma di non ripetibilità del concorso in caso di bocciatura. Una proposta che si scontra anche con dei presupposti di incostituzionalità, e soprattutto che si sta provvedendo ad eliminare il vincolo del servizio per assumere gli specializzati nel sostegno oggi presenti nelle GPS di prima fascia. Bisognerà correggere alcune posizioni che replicano errori del passato: nel Decreto Sostegni bis si prevede una ripetizione di un concorso straordinario già entro la fine dell’anno, ma con le stesse modalità delle prove dei concorsi STEM che si stanno dimostrando inadeguate; si pensa di risolvere il tema delle assunzioni dei docenti con tre annualità istituendo per loro una riserva del 30% dei posti definiti nei concorsi ordinari. Se è positiva la previsione di mantenere l’organico straordinario (cosiddetto organico COVID), si ripetono, comunque, gli errori del passato, nel momento in cui questi non diventano organico di fatto, ma solo organico temporaneo su richiesta degli USR che ne gestiscono l’attivazione dei posti. Questa vicenda è la rappresentazione più evidente che l’assenza del confronto sindacati e Ministero dell’Istruzione, nonostante la chiarezza e gli impegni contenuti nel Patto sulla scuola sottoscritto il 20 maggio scorso, non porta all’efficacia delle misure utili ad una ripartenza della scuola pubblica con tutto il personale stabile al primo settembre”.
E concludono: “Per questa ragione diventa sempre più urgente l’apertura dei tavoli di confronto tra Ministero dell’Istruzione e sindacati. Per questo, a livello territoriale, occorre dare risposte positive alle richieste delle scuole”.