Le Prefetture entrano in campo a supporto dei centri anti violenza e delle case rifugio per risolvere il delicato e grave problema dell’ospitalità di donne vittime di violenza che non possono essere accolte per motivi sanitari in applicazione delle misure emergenziali per il contenimento del contagio da Coronavirus.
La circolare 21 marzo 2020 diramata dal Viminale, recependo le indicazioni che sono arrivate dai territori e da chi, come la Provincia di Teramo, gestisce servizi per le donne vittime di violenza, invita i prefetti a verificare, anche coinvolgendo i comuni e le associazioni, l’esistenza di soluzioni di alloggio ulteriori, anche temporanee, rispetto a quelle esistenti.
La Ministra per le pari opporunità ha annunciato finanziamenti da destinare alle Regioni per sovvenzionare case di accoglienza alternative a quelle già esistenti le quali, per evitare rischi di contagi, limitano gli accessi.
“La Provincia di Teramo è in contatto continuo con la Prefettura che è ben conscia del problema e che condivide le nostre preoccupazioni dopo l’interdizione ai nuovi ingressi per Casa Maya – commenta la consigliera per le pari opportunità e per il sociale, Beta Costantini – la Rete Antiviolenza funziona anche in questa nuova e drammatica esperienza. Sappiamo che dovremo coinvolgere gli Enti D’Ambito sociale con un task forze che, anche da remoto, sia sempre presente per aiutare le vittime con un protocollo d’emergenza tutto da costruire ma non manca l’esperienza. Gli uomini maltrattanti devono sapere che in un fase come questa rischiano l’allontanamento dalla casa coniugale. Numerosi Comuni, nei Coc, hanno attivato il supporto psicologico e assistenziale; paradossalmente, l’attenzione, si è fatta più diffusa e vigile”.