Dopo le aggressioni ai sanitari ai presidi ospedalieri di Teramo e Giulianova, sindacati ed Asl si stanno muovendo per cercare soluzioni concrete.
Il dg Di Giosia ha scritto nelle scorse ore una lettera al prefetto, mentre Fp Cgil ed il Nursind Teramo, con il segretario Giuseppe De Zolt, ricordano anche l’importanza di una giornata dedicata.
“Già nel 2013 NurSind ha lanciato una campagna nazionale di sensibilizzazione della cittadinanza finalizzata alla prevenzione di episodi di tale genere all’interno dei pronto soccorso e dei luoghi più a rischio e ciò lo ha fatto con manifesti e iniziative social con lo slogan “L’aggressione non è la soluzione”. Gli studi sulle aggressioni condotti da NurSind nel 2013 e nel 2017 hanno rivelato un incremento esponenziale del fenomeno nei luoghi più sensibili e dimostrato l’efficacia solo parziale dei provvedimenti attuati dalle aziende sanitarie per contrastare il fenomeno. A nostro parere l’assunzione di personale di vigilanza non è sufficiente a fermare il fenomeno, dato che le cause del problema non sono state effettivamente affrontate”.
Per il Nursind, “le recenti aggressioni hanno, infatti, un comune denominatore: LA CARENZA di personale, carenza che purtroppo non riguarda solo i Pronto Soccorso (come da qualcuno dichiarato); e ciò è dimostrato dal fatto che l’aggressione avvenuta al Pronto soccorso sarebbe derivata da un sostenuto ritardo nelle cure, sicuramente evitabile in caso di presenza di più operatori. Così come l’aggressione presso il PO di Giulianova sarebbe stata scongiurata dalla presenza di ulteriore personale, dato che, nell’occasione, l’infermiera era da sola all’interno del reparto. Come spesso denunciato, la carenza di personale nei 4 presidi Ospedalieri della Asl di Teramo crea numerosi disagi e mette in pericolo il personale e l’utenza. Infatti il primo non è nella possibilità di usufruire del recupero psico-fisico necessario, è costretto a numerose ore di straordinario e subisce il diniego di ferie e permessi e spesso lavora in solitudine, il secondo si sente sempre meno tutelato ed al sicuro nelle mani di operatori che sono costretti alle sopra riferite condizioni di lavoro. In questo momento sembra impossibile reperire personale, ma siamo in attesa di due graduatorie (infermieri ed OSS) delle quali chiediamo l’immediata pubblicazione. Stante la descritta situazione che, come detto, mette in pericolo personale ed utenza, la ASL è necessariamente tenuta a trovare una soluzione che, a nostro avviso, in assenza di nuove assunzioni, non può che essere quelle della riorganizzazione dei servizi e dei reparti, riducendo i posti letto ed accorpando le attività e/0 le UO”.