Nel corso del vertice, il sindaco ha ricordato come l’amministrazione comunale abbia sempre avuto a cuore la vicenda, così come dimostra l’inserimento nelle linee programmatiche di uno specifico capitolo sul tema: sono già stati avviati contatti col sindaco di Isola del Gran Sasso per assumere una comune linea d’azione cui seguirà analoga attività con il sindaco de L’Aquila e con la Provincia.
L’azione dell’amministrazione parte dalla considerazione, infatti, che l’acqua rappresenti un bene pubblico da tutelare. Il sindaco non ha mancato di rimarcare il ruolo di sviluppo e tutela che compete al Ruzzo, oltre alla richiesta di informazioni a proposito degli interventi che la società ha messo e dovrà mettere in campo per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, la necessità di rendere più fluide le comunicazioni e quella di ridurre se non eliminare la dispersione lungo la rete.
Gli interlocutori, dal canto loro, hanno rappresentato diverse questioni. L a riduzione del rischio di incidente grave, affrontabile con la rimozione prevista dalla normativa ma mai attuata, delle 2300 tonnellate di sostanze pericolose (1.000 tonnellate di acqua ragia e 1.292 tonnellate di trimetilbenzene) utilizzate per esperimenti del Laboratorio di Fisica Nucleare.
Il tema del reperimento delle risorse per la messa in sicurezza del Gran Sasso che, in questo senso, alla luce delle gravissime criticità rilevate dalla Procura, deve essere posta particolare attenzione al nuovo PEF 2019 delle autostrade in cui devono essere previsti almeno alcuni dei lavori necessari appunto alla messa in sicurezza.
Infine si è discusso della questione dei piani di emergenza che sono scaduti e che dovrebbero vedere un’ampia partecipazione pubblica, sebbene con l’allontanamento delle sostanze si risolverebbe alla radice il problema divenendo inutili i piani stessi.
ANDREA URSINI