Silvi, velostazione “bloccata”: sarà messa in funzione entro marzo

Sarà messa in funzione entro marzo la velostazione a Silvi e a farlo sapere è proprio il Comune adriatico.

“Nessuno avrebbe potuto mai immaginare che, a più di due anni di distanza dall’inaugurazione a Silvi della prima velostazione d’Abruzzo, l’ambizioso e avveniristico progetto MoVeTe, ideato, progettato e curato dall’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari (ADSU) di Teramo, sarebbe rimasto insabbiato, vanificando il forte impegno del Comune di Silvi che in quel progetto credeva. In realtà – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppina Di Giovanni – il nostro Comune, per opera dell’allora assessore Pamela Giancola, riuscì a rientrare dalla finestra nel progetto promosso dall’ADSU, dopo che la gestione amministrativa precedente aveva ritenuto di non aderire all’iniziativa. Tra le condizioni poste dall’ADSU per la riammissione vi era proprio quella che il Comune di Silvi realizzasse a sue spese in tempi brevi la prima velostazione della rete provinciale che, nelle intenzioni dei promotori del progetto, avrebbe dovuto fare da apripista per gli altri 10 Comuni coinvolti”.

“La velostazione di Silvi – ha aggiunto l’assessore Di Giovanni – serviva all’ADSU anche per mostrare il concreto avvio dell’attuazione del progetto generale al Ministero dell’Ambiente cofinanziatore del MoVeTe insieme alla Regione Abruzzo, TUA ed altri soggetti pubblici e privati. Senonchè, a quanto sembra, il previsto co-finanziamento del Ministero dell’Ambiente, per un importo di € 960.000 e la quota di cui la Regione si era fatta carico per circa € 400.000, per ragioni a noi sconosciute, non sono stati ancora assegnati. Questa circostanza ha, ovviamente, bloccato anche gli altri partners, Comuni compresi. Nel frattempo – ha concluso l’assessore Di Giovanni – l’amministrazione comunale ha stabilito, laddove la situazione non si dovesse sbloccare in tempi brevissimi, di utilizzare direttamente la struttura, con le finalità previste nel MoVeTe, scegliendo una forma di gestione che, comunque, garantisca l’Ente”.

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