“Il maltempo le mareggiate – ha fatto sapere l’ingegnere Stefano Cucco responsabile del La Dragaggi, impresa appaltatrice dei lavori della protezione della costa a Silvi sud – stanno ritardando di una quindicina di giorni la riapertura del cantiere e la ripresa regolare dei lavori. Per pianificare gli interventi futuri, infatti, abbiamo bisogno avere un quadro esatto dello stato delle barriere soffolte e delle altre opere già realizzate. Abbiamo già acquisito gli esiti dei filmati e delle foto effettuati dall’alto con il drone e ora aspettiamo che il mare ci consenta di effettuare la verifica di tutto quanto è sotto acqua. Sulla base delle informazioni che acquisiremo con la seconda verifica, che sarà effettuata a metà settimana, – ha aggiunto Stefano Cucco – ripartiremo con i prossimi interventi dopo averli concordati con i tecnici della Regione Abruzzo”.
Intanto, nel corso delle forti mareggiate della settimana scorsa, i punti deboli dove si è verificato un avanzamento del mare sono risultati ancora gli stessi, ossia quelli compresi tra il Villaggio del Fanciullo e il Circolo nautico e quelli all’estremo sud in prossimità della foce del Piomba. Mentre nella zona sud, dove sono stati già posizionati barriere soffolte e pennelli, le cose sono andate meglio. A Cala Nettuno e Nino, ad esempio, nonostante le forti mareggiate, l’acqua non ha invaso come gli altri anni il manufatto e ai lati sono rimasti ampi spazi di spiaggia. Decisamente buona la situazione più a nord nella zona compresa tra lo stabilimento La Scogliera fino al Lake Placid, dove in alcuni punti la spiaggia è rimasta ampia oltre i 100 metri.
“I tecnici della Regione e quelli della ditta appaltatrice – ha detto il sindaco Andrea Scordella – ci hanno confermato che gli effetti positivi circa il recupero della spiaggia ci saranno e si vedranno progressivamente nel tempo, a partire dall’ultimazione dei lavori. D’altra parte è impensabile che in pochi mesi si possa ricostituire la spiaggia erosa in anni e anni. Penso – ha aggiunto il sindaco Scordella – che, a quanto riferiscono i tecnici, si possa cominciare a pensare con un certo ottimismo al futuro”.