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Silvi, emergenza idrica. Scordella sbotta: “Adesso basta”

Silvi. Passato il ferragosto silvarolo infuocato da Lucifero e dalla crisi idrica, il sindaco Andrea Scordella fa il punto sulla situazione.

 

“Sono stanco – ha esordito Andrea Scordella – degli insulti, delle polemiche, degli attacchi ingiustificati dei cittadini e dei turisti. E sono negativamente sorpreso dell’indecente rimpallo delle responsabilità tra i vari soggetti pubblici preposti alla gestione del servizio idrico locale e regionale. Negli ultimi venti giorni, non avendo il Comune competenze specifiche di gestione dell’acqua mi sono quotidianamente impegnato per cercare di ottenere tutto quello che era possibile ottenere dagli enti e consorzi acquedottistici. Ma di risultati se ne sono visti pochi e insufficienti. Ho chiamato in causa la protezione Civile Regionale dalla quale ho avuto il massimo che si poteva ottenere e per questo ringrazio di cuore il direttore generale Mauro Casinghini per la pronta e concreta risposta alla mia richiesta di intervento a Silvi”.

“Adesso – ha aggiunto il sindaco Scordella – è ora di fare un’analisi seria di questo problema che la città si trascina pesantemente dietro da diversi anni. Questa e le amministrazioni che ci hanno preceduto non sono state inerti di fronte alla triste realtà di una rete idrica e fognante colabrodo rimasta senza la dovuta manutenzione che tanti guai e disagi ha creato e continua a causare. Non si contano gli interventi e le richieste che noi sindaci e le nostre amministrazioni abbiamo rivolto ogni anno a chi ha la responsabilità della gestione del servizio idrico ai vari livelli, anche quello regionale”.

“Abbiamo suggerito – dice ancora il sindaco – di mettere in atto investimenti importanti per risanare le reti idriche dalle quali tutti sanno benissimo che si disperde una quantità enorme di acqua a causa delle innumerevoli rotture. Abbiamo insistentemente richiesto, nelle more, che venisse assicurata alla nostra città, turisticamente tra le più frequentate, una fornitura indispensabile ad assicurare lo svolgimento normale delle stagioni balneari. Ma i nostri inviti sono rimasti il più volte inascoltati, tranne rari casi in cui ci hanno offerto semplici soluzioni-tampone che hanno lasciato, alla fine, le cose com’erano. Adesso dico basta a questo modo di gestire un servizio essenziale com’è quello idrico, e sono certo di interpretare anche il pensiero di tutti i colleghi sindaci del nostro territorio interprovinciale. Basta con le chiacchiere, con lo scaricabarile tra ERSI, ACA e Ruzzo. Si metta davvero mano, se necessario, ad una riforma della gestione del sistema idrico. In tal senso chiamo in causa la stessa Regione Abruzzo dalla quale auspico un intervento deciso e risolutivo”.