È in corso nell’aula Fagnano della Asl di Teramo il convegno dal titolo “Il ruolo sociale del farmaco equivalente – call to action”, promosso da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Teva.
Convegno di rilevanza nazionale nel quale si ribadisce come l’ingresso dei medicinali equivalenti nel mercato farmaceutico mondiale sono un fenomeno di notevole interesse in termini economico-sociali, che ha modificato significativamente sia le strategie aziendali sia i comportamenti di tutti gli attori coinvolti nella filiera assistenziale.
“I farmaci equivalenti sono strumenti di cura che, garantendo la medesima efficacia terapeutica dei farmaci branded, supportano di fatto la sostenibilità dei sistemi sanitari generando risorse da investire nell’innovazione”, spiega il direttore generale Maurizio Di Giosia “Il loro utilizzo favorisce la riduzione della spesa a carico delle persone, il miglioramento dell’aderenza alla terapia e quindi anche una ricaduta positiva in termini di salute. Ma l’impiego dei farmaci equivalenti nel nostro Paese è ancora basso rispetto ai medicinali di marca e si avverte la necessità di aumentare la consapevolezza degli aspetti positivi dati dal consumo dei farmaci equivalenti fra la popolazione. Ben vengano dunque iniziative come questa, volte a sviluppare azioni concrete a livello locale e regionale per aumentare l’uso dei farmaci equivalenti”.
“I cittadini teramani hanno sostenuto una spesa pari a circa 6,8 milioni di euro (dato in crescita rispetto all’anno precedente), per acquistare i cosiddetti farmaci brand”, ha detto Ilaria Senesi direttore del servizio farmaceutico territoriale della Asl Teramo. “Tale spesa, marcatamente superiore rispetto a quella sostenuta dai cittadini delle regioni settentrionali potrebbe essere ridotta con una giusta e adeguata informazione in merito ai farmaci equivalenti. Il costo che i cittadini sostengono per la mancata scelta del farmaco equivalente potrebbe determinare anche una diminuzione dell’aderenza ai trattamenti farmacologici per patologie croniche, come osservato in recenti studi scientifici”.
Nel 2022 gli abruzzesi hanno speso più di 27milioni di euro come compartecipazione per le terapie con farmaci a brevetto scaduto griffati.
La responsabile dell’ufficio monitoraggio spesa farmaci e dispositivi medici della Regione Abruzzo Carla Sorrentino, ha sottolineato che: “Le Regioni del Sud Italia presentano, nel 2022, valori per la quota di compartecipazione sul prezzo di riferimento superiori a 21 ero pro-capite, a fronte di una media nazionale di 18,40 euro pro-capite. In particolare in Abruzzo l’importo della quota di differenza tra il prezzo al pubblico e il prezzo di riferimento AIFA corrisposta dai pazienti abruzzesi è stata di 27,4 milioni di euro per un ammontare di circa 75 mila euro al giorno e un valore medio su ciascun assistito di 21,50 euro, a fronte di una media nazionale di 18,38 euro”.
Sul ruolo fondamentale che svolge il medico di medicina generale è intervenuta il segretario provinciale FIMMG di Teramo Valentina Antonacci: “I bisogni di salute da parte dei cittadini crescono, ma di pari passo cresce la necessità di contenere la spesa sanitaria. La difesa dell’equità ed universalità del nostro sistema sanitario nazionale passa anche attraverso piccole scelte quotidiane”.