Si sono da poco concluse le attività di accertamento di alcuni illeciti in materia ambientale constatati dal personale del Nucleo Operativo Polizia Ambientale della Guardia Costiera giuliese, sotto il coordinamento del Centro di Controllo Ambiente Marino della Direzione Marittima di Pescara.
A seguito di un’intesa attività ispettiva iniziata prima dell’inizio della stagione balneare, i militari della Guardia Costiera di Giulianova supportati dal personale tecnico dell’Arta Abruzzo – Distretto Provinciale di Teramo e da personale specialistico della Società Ruzzo Reti, hanno condotto diverse attività di ispezione, che hanno portato alla luce scarichi domestici non autorizzati che confluivano direttamente in mare ovvero in corpi idrici sfocianti sempre lungo la costa ed un deposito incontrollato di rifiuti.
Nel dettaglio, è stato constatato ed accertato nel Comune di Roseto degli Abruzzi, a seguito di segnalazioni e verifiche accurate, che in una palazzina di 20 unità abitative, 6 di quest’ultime non erano allacciate alla pubblica fognatura, e quindi scaricavano i reflui domestici direttamente all’interno del canale delle acque bianche per poi sfociare in mare, senza ovviamente alcun filtro ovvero alcun tipo di trattamento delle stesse.
Nel Comune di Corropoli, invece, veniva constatata la presenza di un’autocarrozzeria che, all’interno del proprio piazzale, deteneva in maniera incontrollata materiali sparsi e depositati su un terreno non impermeabilizzato completamente esposti agli agenti atmosferici e pericolosi per l’ambiente circostante.
Inoltre, nel comune di Ancarano, i militari intervenuti hanno rilevato tre attività commerciali che sversavano i reflui dei propri scarichi domestici e di una attività ristoratrice, (tra cui detersivi, olii da cucina, grassi oleosi e acque di prima pioggia) in un canale di acque meteoriche sfociante nel fiume Tronto.
A conclusione dell’articolata attività di ispezione e di approfondimento necessaria, sono state elevate tre sanzioni amministrative da 6.000 a 60.000 ed è stata redatta ed inviata all’Autorità Giudiziaria un’annotazione per la mancanza di autorizzazione allo scarico delle acque di prima pioggia in acque superficiali.
Per tutti gli scarichi non autorizzati è stata immediatamente disposta l’interruzione degli stessi, con obbligo di allaccio alla pubblica fognatura.