Sant’Egidio, Maglificio Gran Sasso: il tributo del consiglio regionale

Sant’Egidio alla Vibrata. Tre generazioni di imprenditori. Oltre 2mila le persone “accompagnate” fino alla pensione.

 

E una scelta molto chiara: non delocalizzare. Mantenere la produzione in Italia, e in Val Vibrata in maniera particolare. Polo produttivo dove, attualmente, lavorano 400 persone, ma molte altre attraverso l’indotto che ruota attorno all’azienda della famiglia Di Stefano.
Sono diverse le ragioni con la quali il consiglio regionale ha riconosciuto al “Maglificio Gran Sasso” di San Egidio alla Vibrata il valore dell’azienda della famiglia Di Stefano che da settant’anni produce maglieria di altissima qualità in provincia di Teramo.

 

Una iniziativa che il consigliere regionale Dino Pepe ha proposto all’ufficio di Presidenza del Consiglio e che il presidente Lorenzo Sospiri ha sposato e sostenuto. Una festa che si è svolta nei modernissimi locali dello stabilimento tessile alla presenza di tutte le autorità politiche, militari e religiose, con la partecipazione dei consiglieri regionali teramani Tony Di Gianvittorio e Marco Cipolletti. “Era un dovere esaltare questa epica ed eroica esperienza imprenditoriale – ha dichiarato Sospiri – Un’etica del lavoro portata avanti da settant’anni, senza vertenze o conflitti. Il Consiglio regionale continuerà ad assegnare la propria ammirazione e ascoltare le necessità di tutte quelle aziende che per valori, forza imprenditoriale e serietà contribuiscono a fare grande il nostro Abruzzo”. Il consigliere segretario Pepe ha ricordato i duemila lavoratori che tra dipendenti e indotto sono legati al Maglificio.

Celebriamo una storia di passione e sacrificio che ha resistito sul nostro territorio nonostante la tentazione delle delocalizzazione, in passato, ha portato molte realtà a lasciare l’Abruzzo. Tre generazioni di imprenditori che hanno saputo tramandarsi un ‘saper fare’ che produce ricchezza e nuovi talenti”. Per la famiglia Di Stefano sono intervenuti i fondatori Alceo e Francesco, il figlio Guido ed il nipote Giuseppe.

 

 

 

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