Sant’Egidio, l’appello di Marco in cerca di lavoro

Marco Marinelli, 50enne di Sant’Egidio alla Vibrata, ha voluto lanciare un appello (attraverso Abruzzo Cityrumors) per poter trovare un lavoro e per poter affrontare meglio le difficoltà con cui convive.

“Sto vivendo una situazione molto difficile. Chiedo aiuto – racconta Marco Marinelli – affinché qualcuno possa darmi un lavoro per vivere dignitosamente.

Ma prima vorrei raccontare ciò che mi ha portato fino a questo punto. Ora ho 50 anni e da quando ho 17 anni sono affetto dalla sindrome di Klinefelter. Una malattia non curabile che purtroppo mi manda in coma ogni volta che mi sento male. Più o meno quattro volte all’anno non mi arriva l’ossigeno al cervello e ho degli attacchi nervosi che non controllo.

Se non faccio in tempo a chiamare i soccorsi rischio davvero la vita perché finisco per autolesionarmi senza che io sia cosciente. In seguito, a causa dei tanti medicinali che assumo, mi è scoppiata la safena della gamba sinistra e così non posso neanche camminare bene.

Non lavoro da tanto, troppo tempo. Per lo Stato italiano sono invalido al 75% e vivo con una pensione di appena 260€. C’è da dire che 50€ li spendo mensilmente solo per le medicine. Infatti prendo 15 pillole al giorno.

Non possiedo nulla. Non ho una casa, non ho nessun fondo e non ho un auto. Posso circolare grazie a mia sorella che mi presta la sua vettura ma poi 340€ ogni due anni per il rinnovo di patente sono difficili da trovare. Vivo con mia madre che è molto anziana ed è lei ad aiutarmi.

Nonostante io non abbia nulla non mi viene concesso il reddito di cittadinanza e così più volte in questi anni ho chiesto all’amministrazione comunale un aiuto ma, nonostante le rassicurazioni, allo stato attuale non si è mosso nulla.
Voglio lavorare perché sono stufo di questa situazione in cui non c’è via d’uscita.

Sono profondamente deluso perché le promesse sono svanite nel nulla. Solo parole, nessun fatto. E così non ho neanche un lavoro part-time.

Le aziende non assumono più persone con un handicap e così io continuo a vivere nella miseria. No, non è facile e non si può vivere più così.”

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