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Roseto, subito un tavolo tecnico per affrontare il problema erosione

Archiviata la stagione estiva, anche se qualche turista ancora resiste e le attività balneari dovrebbero andare avanti per una decina di giorni, i concessionari di aree demaniali della zona centrale di Cologna e del tratto sud di Roseto guardano già avanti, a come difendere la linea di costa che ogni anno si assottiglia sempre più per via dell’erosione.

A Roseto, a sud del pontile, ci sono le barriere soffolte che di fatto non hanno mai garantito una protezione valida che secondo gli stessi operatori ha una ragione molto semplice: sono scogliere sommerse strette, ovvero larghe meno di due metri, non rappresentano un reef in grado di contrastare le correnti da levante che sono quelle con una maggior forza erosiva. Andrebbero quindi rafforzate alla base e innalzate.

Gli stessi operatori in occasione di alcuni incontri avuti con i tecnici del genio civile per le opere marittime della Regione hanno sottolineato un aspetto non trascurabile: le scogliere devono essere emerse, rafforzate alla base e non più soffolte. A Cologna le barriere frangiflutti sono ridotte ormai ai minimi termini. In alcuni tratti sono letteralmente sprofondate nella sabbia e nel fango e non vengono rinforzate da anni. Oltretutto ci sono ancora i varchi aperti, nonostante alcuni anni fa si decise di procedere con una chiusura parziale che però è stata resa del tutto inutile dalle mareggiate successive perché il materiale utilizzato non era sufficiente per garantire un’opera perfetta.

Anche gli operatori turistici colognesi da anni continuano a perdere metri di arenile. Ci sono punti in cui mancano oltre 20 metri fronte mare e chi aveva la possibilità di sistemare 5 file di ombrelloni, negli ultimi tre anni si è dovuto arrangiare con appena 2 file, perdendo oltre il 60 per cento della disponibilità. Gli operatori vorrebbero la disposizione delle scogliere a spina pesce, come nel tratto di arenile che va dalla foce del torrente Borsacchio sino alla zona a nord del pontile. Per la Regione un’opera non proponibile. L’unica cosa possibile è rinforzare le scogliere esistenti e chiudere i varchi. Ma ad oggi solo tante promesse, mentre la linea di costa continua ad arretrare.