Roseto, stop alla tassa di soggiorno: Comune ricorre al Consiglio di Stato

Roseto. Il sindaco di Roseto Sabatino Di Girolamo rende noto che il Comune sta valutando l’esistenza dei presupposti per ricorrere al Consiglio di Stato e impugnare l’annullamento da parte del Tar degli atti istitutivi dell’imposta di soggiorno.

 

La decisione maturerà all’esito del colloquio che il sindaco Sabatino Di Girolamo, sta avendo in queste ore con i legali che hanno assistito l’ente. Il sindaco inoltre, a commento della circostanza ha così dichiarato: “Più volte nei mesi scorsi ho avuto modo di dichiarare che l’imposta di soggiorno è una scelta definitiva e irreversibile della mia amministrazione per una città come Roseto che vive di turismo. La sentenza del Tar sugli atti istitutivi dell’imposta da parte dell’amministrazione, certamente inattesa, non scalfisce la mia convinzione circa la necessità che i turisti diano un piccolo contributo alla città che li ospita, come avviene del resto in gran parte delle località turistiche italiane”.

“Ho sottolineato già – prosegue il sindaco – che il regolamento e l’imposta per il 2019 dovevano essere oggetto di una riflessione in occasione della stesura del bilancio.  Questa riflessione ora è anche imposta dalla sentenza del Tribunale amministrativo. L’imposta dunque sarà oggetto di nuove deliberazioni, i cui contenuti saranno più chiari, ad esempio con l’eliminazione di incongruenze regolamentari che sono state lamentate dagli operatori turistici per l’annualità 2018, pur non oggetto di denuncia in sede di contenzioso.  Nel tornare a deliberare l’imposta, si potrà anche tenere conto delle specificità di Roseto così come dei contenuti dell’imposta nelle località limitrofe, in modo da limitare, per quanto possibile, le disparità dei re-golamenti delle città vicine.
Il tutto in attesa di un coordinamento in materia da parte della Provincia di Teramo, come ho sempre auspicato. Spero anche che in questa occasione di riflessione che ci viene offerta sull’imposta di soggiorno si possa trovare una maggiore sintonia con gli operatori turistici che spero di trovare più consapevoli circa la necessità della scelta fatta per il bene di Roseto e delle principali voci dell’economia della città”.

“La sentenza del Tar dunque – conclude il sindaco – costituisce motivo ulteriore per accelerare un approfondimento che ritenevamo comunque indispensabile ai fini di una migliore calibratura dell’imposta. I trionfalismi di alcuni esponenti dell’opposizione, sono prematuri, fuori del tempo e della storia, posto che tutte le località della costa teramana, nonché migliaia di città in Italia, hanno istituito l’imposta senza alcun danno per le economie cittadine”.

TAR Abruzzo accoglie il ricorso di opposizioni, balneatori e albergatori contro la tassa di soggiorno a Roseto

 

“Durissimo colpo per l’Amministrazione Ginoble-Di Girolamo – dichiara l’ex primo cittadino rosetano e attuale Capogruppo di “Avanti per Roseto-Roseto al Centro”, Enio Pavone – il TAR Abruzzo ha infatti accolto il ricorso sottoscritto da tutti i Consiglieri comunali di minoranza e dai rappresentanti dei balneatori e degli albergatori della Città di Roseto degli Abruzzi”.

“Voglio ringraziare innanzitutto gli avvocati Francesco Camerini ed Anna Rossi che hanno magistralmente rappresentato e fatto valere le nostre ragioni, così come voglio dire grazie ai rappresentanti delle associazioni dei balneatori e degli albergatori che con coraggio, dote purtroppo non comune di questi tempi, hanno sostenuto la battaglia su questo argomento insieme alle forze di opposizione” prosegue Pavone.

“Ribadisco la mia non contrarietà all’istituzione dell’imposta di soggiorno, ma a condizione, come più volte dichiarato, che questa venga introdotta su tutta la costa teramana, condizione essenziale e sulla quale si stava ragionando con gli altri comuni quando ricoprivo il ruolo di primo cittadino, elaborando un regolamento uniforme che disciplini le modalità e gli importi dell’imposta stessa in maniera che i turisti trovino le medesime condizioni in ognuno dei sette comuni della costa teramana” prosegue il Capogruppo di “Avanti per Roseto-Roseto al Centro”. “Altra condizione era ed è che questa scelta venga condivisa insieme agli operatori del settore e che le delibere vengano adottate nel rispetto delle leggi e dei regolamenti comunali”.

“L’arroganza, il disprezzo del regolamento del Consiglio Comunale e la compressione dei diritti dei Consiglieri comunali di minoranza, argomenti su cui più volte mi sono battuto in Consiglio comunale e attraverso pubbliche ed inascoltate denuncie, sono stati purtroppo la normalità nella gestione dei Consigli da parte del Presidente Teresa Ginoble e, con sommo piacere, voglio sottolineare come prorpio questi sono stati i presupposti fondamentali su cui il Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo ha basato la propria sentenza favorevole ai ricorrenti” sottolinea Enio Pavone.

“I dettagli e le motivazioni sono riportati nella sentenza, ma la sintesi sostanziale è che mancava il parere dei revisori dei conti sui 472 emendamenti presentati dalle opposizioni e gli stessi emendamenti dovevano essere votati e dibattuti uno per uno, cosa che invece la presidenza del Consiglio comunale non permise. Mi auguro – conclude Pavone – che questa sonora “scoppola” a danno dell’immagine della nostra Città faccia comprendere al Sindaco, Sabatino Di Girolamo, al Presidente del Consiglio Comunale, Teresa Ginoble, e a tutta all’Amministrazione monocolore Pd che ci governa che le leggi ed i regolamenti vanno rispettati sempre e comunque, che la gestione di un’assemblea elettiva ha le sue regole che non possono essere prevaricate, che i Consiglieri comunali di opposizione devono svolgere il ruolo previsto dalla legge ed i loro diritti non possono essere ripetutamente calpestati”.

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