Certo, i numeri non sono stati come quelli fatti registrare in estate, ma di sicuro si può parlare di successo. A conferma che l’impegno che l’associazione, guidata da Marco Borgatti, sta mettendo in campo viene ripagata dalla fiducia di molti cittadini. Non era facile, soprattutto dopo che nei giorni scorsi, pioggia, neve e vento hanno creato una certa allerta meteo.
Tra i partecipanti anche le nuove aspiranti guide che hanno percorso i crinali della Riserva. Il focus era la flora e lo studio degli usi delle piante che nascono spontaneamente nella riserva.
“Il nostro intento”, ha spiegato Borgatti, “era far riscoprire come un tempo erbe e piante erano comuni negli usi domestici e che ricchezza c’è nella Riserva Borsacchio. Inoltre la storia. Il percorso degli antichi cammini è simbolico. Testimonia la nascita di Roseto dal tempo delle “Quote” fornendo l’unico scorcio superstite della Roseto che non esiste più”.
La comitiva lungo i sentieri antichi è salita su per i crinali, passando per la Fonte d’Accolle verso Montepagano. Dunque, ancora una volta la Riserva Borsacchio è il centro delle attività educative, culturali e turistiche.
“Una sfida incredibile organizzare in questo periodo un simile evento”, ha puntualizzato ancora il responsabile delle guide, “Il successo definisce come una riserva sia un baluardo per la difesa ambientale e contemporaneamente uno strumento di promozione del territorio”.
A gennaio ci saranno altri eventi per mappare le discariche abusive in riserva ed il primo incontro con gli agricoltori che all’interno dell’area protetta operano. Perché adesso l’obiettivo è quello di creare un brand, un vero e proprio marchio che rappresenti la produzione agricola, e non solo, che avviene all’interno degli oltre 1150 chilometri quadrati della Riserva.