“Abbiamo proposto dei correttivi – spiegano i due consiglieri – finalizzati a rendere plastica la platea della rappresentanza e della popolosità di ogni quartiere all’interno dei consigli, ma utili anche a perfezionare verso la massima trasparenza i criteri delle candidature e della votazione”.
Tra le varie proposte depositate, infatti, la più corposa riguarda la procedura di candidatura e di votazione che abbiamo ritenuto utile innovare completamente rispetto alla formulazione elaborata dall’amministrazione. Abbiamo infatti previsto che il cittadino che intende proporsi, dovrà presentare in forma scritta la sua candidatura in modo da poter elaborare e rendere pubbliche preventivamente le liste dei candidati. Non condividiamo l’idea dell’arbitrarietà di candidarsi spontaneamente a qualsiasi titolo il giorno delle elezioni, dal momento che riteniamo maggiormente partecipativo il meccanismo che prevede di redigere e pubblicare le liste con i nominativi almeno 7 giorni prima dall’elezione in modo che questi elenchi possano essere visionati dai cittadini mediante affissione pubblica.
“Auspichiamo che l’amministrazione possa accogliere questi emendamenti fatti in maniera propositiva per puntualizzare aspetti importanti del regolamento cha da qui in poi sarà chiamato a disciplinare la rappresentanza dei diversi quartieri e frazioni di Roseto. Riteniamo che questo impianto debba evitare il più possibile interpretazioni dubbie o spazi lacunosi. Da qui le nostre precisazione che riteniamo l’amministrazione voglia accogliere”.
Ciò che invece non possiamo non rilevare dal punto di vista politico è il totale stravolgimento del regolamento varato all’epoca della consiliatura Pavone. Delle due l’una: o il gruppo che fa riferimento alla lista “Fare per Roseto” sconfessa se stesso, o quantomeno ammetterà che il precedente impianto sia stato degno da buttare alle ortiche.