Roseto. Un progetto dalla visione ampia, che fa parte di una strategia importante e si ricollega a un modello che chiama in causa ambiente e turismo.
Così il Presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, ha descritto gli interventi in programma per la realizzazione, nel porto turistico di Roseto degli Abruzzi, di un braccio a mare e di un argine sul fiume Vomano, decisivi in un’ottica di ampliamento e, dunque, valorizzazione dell’area.
Se ne è parlato ieri al Circolo nautico Vallonchini di Roseto, in un incontro-dibattito organizzato da Luciano Monticelli, consigliere regionale e membro, per conto dell’ente Regione Abruzzo, del Cda del Circolo in questione, con l’obiettivo di fare il punto della situazione sul progetto in questione e definire con chiarezza quali possano essere le azioni da intraprendere da parte delle istituzioni interessate ai lavori. Presenti al convegno anche Fabrizio De Gregoriis, presidente del Circolo nautico rosetano, Renzo Di Sabatino, presidente della Provincia di Teramo, Sabatino Di Girolamo e Robert Verrocchio, rispettivamente sindaco di Roseto e sindaco di Pineto e Giovanni Lolli, Presidente vicario della Regione Abruzzo.
L’area è interessata da tempo da alcuni interventi, che stentano ancora a decollare. “Uno è quello che riguarda la costruzione di un braccio a mare e di un braccio lato Scerne in allineamento con il porto – spiega meglio in proposito Monticelli –, per i quali il Masterplan Abruzzo ha messo a disposizione 1,7 milioni di euro e che sono fortunatamente prossimi alla cantierizzazione. Diversa la condizione della costruzione dell’argine, un intervento già progettato diverso tempo fa, che però necessita di essere aggiornato e di essere sostenuto da risorse economiche”. Le due opere sono propedeutiche allo sviluppo del porto nell’area antistante alla zona nella quale lo stesso attualmente si trova: un’area oggetto di ulteriori problemi, in quanto sito inquinato che dovrà, pertanto, essere caratterizzato e successivamente bonificato. “Infine – continua Monticelli – occorre stabilire, fra Provincia di Teramo e Regione Abruzzo, le competenze sull’opera relativa alla costruzione dell’argine, cosa che permetterebbe di fatto di dare una svolta alla progettualità. Per questi motivi – sottolinea il consigliere regionale – ho invitato il Presidente Giovanni Lolli, che è stato aggiornato sullo stato dell’arte e ha mostrato grande disponibilità per risolvere le problematiche”.
A essere rimarcata, durante l’incontro, è stata soprattutto la connotazione del porto turistico di Roseto che, ponendosi a confine con il comprensorio pinetese, lo rende in sostanza un “porto di comunità – come lo ha definito Luciano Monticelli – che guarda a Roseto, a Pineto ma anche a tutta la vallata. Assieme alla pista ciclabile e al ponte che si sta realizzando, i due Comuni diventano sostanzialmente uno solo, come d’altronde ci vede l’occhio del turista che fruisce dei nostri territori. La natura ci ha dato molto e dobbiamo essere in grado di mantenerlo, mettendo dunque a modello un sistema che veda le istituzioni in perfetta sinergia e ci consenta di recuperare tempo”.
Dello stesso avviso anche tutti i partecipanti al tavolo e lo stesso Giovanni Lolli, che guarda con interesse l’area, “in grado – ha sottolineato – di intercettare i 9 milioni di persone che, dal nord Europa, si spostano per un turismo in bicicletta fatto di esperienze e racconti”. Da qui la decisione da parte del Presidente vicario di sostenere il progetto, per quello che il ruolo e i tempi a disposizione consentono.
“In primo luogo – sottolinea – programmerò una riunione tra Provincia e Regione che ci permetterà di stabilire una volta per tutte le competenze sulla realizzazione dell’argine. Nel frattempo ci sentiremo anche con il Comune di Roseto, che è il soggetto deputato alla caratterizzazione dell’area inquinata. Anch’esso farà la sua parte, ma per quello che ci riguarda potremo, in Regione, predisporre che nel Piano Rifiuti venga inserito anche il sito in questione. Parliamo, poi, di un’opera che necessita di importanti somme economiche e su questo è più difficile lavorare, soprattutto perché non mancano molti mesi alle elezioni. Potremo però inserire nel bilancio preventivo le cifre necessarie alla realizzazione dell’argine e, dunque, impostare il problema nel migliore dei modi. Infine, ho intenzione di inserire anche il porto turistico di Roseto nella ZES, nella quale già confluisce l’autoporto, che dista solo 3 chilometri da quest’area. Capiamo come collegare le strutture e procediamo perché anche questo possa contribuire alla valorizzazione di un elemento fondamentale e strategico del comprensorio”.