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Cronaca Teramo

Roseto, area invenduta. Si va con la lottizzazione per evitare il pre-dissesto

Cinque aste deserte e un piano da rivedere in fretta per fare in modo che il Comune possa fare cassa ed evitare quindi la dichiarazione di pre-dissesto finanziario.

Si andrà al frazionamento, quindi ad una lottizzazione, degli oltre 5mila metri quadrati di terreno che il Comune di Roseto aveva deciso di mettere all’asta per ottenere immediata liquidità e colmare un buco di bilancio di un milione e 950mila euro. Dallo scorso mese di settembre, ad oggi si sono susseguite ben 5 aste.

In due casi sono state presentate delle offerte di acquisto: una consegnata però fuori tempo massimo, l’altra presentava una procedura errata per la mancanza di documenti fondamentali per poter dichiarare valida l’acquisizione del terreno che si trova sul lungomare sud di Roseto e che un tempo ospitava le attività circensi. L’ufficio tecnico, d’accordo con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sabatino Di Girolamo, dovrà a questo punto lottizzare il terreno. Potrebbe essere frazionato in 5 aree di circa mille metri quadrati ciascuna.

Un’operazione che dovrebbe quindi facilitare la vendita e portare denaro fresco nelle casse dell’Ente. All’interno del piano regolatore questa superficie è classificata come B5, quindi consente di poter edificare e di realizzare anche strutture ricettive. Complessivamente l’area ha un valore di poco più di 2milioni.

Chi avrebbe acquistato l’intero lotto di oltre 5mila metri quadrati avrebbe dovuto investire, oltre ai 2milioni per diventarne proprietario, altri 2milioni per realizzare le opere. 4milioni in tutti che hanno scoraggiato chi inizialmente era intenzionato a compiere questa operazione. Al Comune quindi non è rimasta altra soluzione che quella di procedere con il frazionamento per agevolare le vendite.

Entro la fine di questo mese il piano dovrebbe essere pronto, anche perché l’obiettivo è proprio quello di fare cassa a stretto giro. Il rischio di pre-dissesto è concreto visto che al momento non sembrano esserci altre soluzioni per sanare il debito di quasi 2milioni di euro. Corte dei Conti e il Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono in attesa.