Reclamizzata sui social. Ma quella stessa area, però, non è certo dedicata a quel tipo di attività o quanto meno non esistono autorizzazioni in tal senso. E di fronte ad una situazione che più di un malessere ha creato, ha preso forma un vero e proprio comitato cittadino a Rocche di Civitella del Tronto. Un gruppo di cittadini che si è attivato per tutelare Colle San Nicola.
La vicenda. Da circa due anni nella zona boschiva a ridosso della chiesa di Colle San Nicola, nella sommità di quella che viene conosciuta come “la torre” è un via vai di persone e appassionati di arrampicata sportiva. Il comitato ha avviato una raccolta di firme per stoppare questa pratica e nel frattempo tutta la vicenda è stata segnalata con una corposa documentazione fotografica alla curia, anche perchè le aree in questione sono private, ossia del clero.
Infatti nelle abitazioni a valle rotolano pietre di grandi dimensioni che potrebbero essere pericolose per le persone e le stesse abitazioni.
Il comportamento di queste persone è di totale disinteresse nei confronti della sicurezza e del rispetto dei luoghi boschivi. Realizzano scritte vandaliche sulle pietre, bivaccano accendendo fuochi dentro al bosco, incuranti del pericolo d’incendio, lasciano immondizia e rifiuti che i volenterosi ragazzi del posto rimuovono periodicamente. Inoltre la zona sottostante la parete è stata privata del naturale fondo di fogliame compromettendo lo sviluppo della vegetazione tipica locale, e vi sono stati ammucchiati tutti i massi che rimuovono durante le scalate.
Attività pubblicizzata sui social. Nella segnalazione inviata all’Istituto Diocesano per il sostentamento del clero della diocesi Teramo – Atri, di parla di attività promosse sui social, con indicazioni stradali per arrivare nella zona. E probabilmente anche con fini di lucro. Ma c’è dell’altro.
L’area presenta anche dei vincoli di natura archeologica e paesaggistica e si chiede di intervenire. Va detto che di recente l’area, a cura dei volontari, era stata recintata e con cartelli di divieto di accesso, ma che sono stati rimossi.
E sempre sui social si è anche accesa una disputa tra chi chiede di tutelare la zona e chi la utilizza, a quanto pare, in maniera abusiva.