I due motocicli erano custoditi nell’ufficio per la revisione, l’unica zona dell’autofficina non protetta da doppio allarme (sia volumetrico sia perimetrale) e impianto di videosorveglianza.
La banda ha provato a praticare un foro nel muro dietro l’ufficio, non riuscendoci si sono introdotti da una finestra e sono riusciti a trafugare le due vespe.
Nella giornata di ieri, l’appello sui social del proprietario di uno dei due mezzi, dipendente della stessa autofficina. La vespa infatti ha un valore inestimabile per lui, un lascito del padre scomparso. L’altra era stata lasciata lì per una revisione il giorno seguente.
Il giovane dipendente insieme al suo titolare e alcuni loro amici si sono messi alla ricerca dei due motocicli, sperando che fosse nascosta nelle vicinanze perchè difficile da trasportare in breve tempo. La loro intuizione si è dimostrata vera e nel tardo pomeriggio hanno ritrovato entrambe le vespe in un canneto non lontano dall’autofficina a due passi della foce del Tordino.
Il titolare, rammaccaricato e spaventato del terzo furto in pochi mesi (un recordo dopo 42 anni di attività senza nessuna visita di malviventi), ha precisato che doterà tutta l’area di un doppio allarme e di un impianto di videosorveglianza per evitare furti e soprattutto gli ingenti danni (finestre e porte danneggiate) causati nel tentativo, nei mesi scorsi, di metterli a segno.