Il Protocollo indirizza le modalità di collaborazione per la ricostruzione pubblica e privata nei territori compresi nei Parchi e attua la semplificazione introdotta dall’ordinanza 114. La norma semplifica le procedure autorizzatorie da parte dei Parchi nel caso che gli interventi di ricostruzione non modifichino ciò che già preesisteva al sisma (il cosiddetto principio di conformità) e quindi snellisce ulteriormente le procedure per l’avvio degli interventi. Autorizzazioni e valutazioni che restano necessarie per tutti gli interventi edilizi che al contrario prevedono nuove costruzioni, per quelli che determinano un aumento delle superfici o delle volumetrie degli edifici e per quelli che comportano una trasformazione urbanistico-edilizia permanente del territorio.
“I Parchi non sono un ostacolo alla ricostruzione, si può ricostruire con i Parchi e nei Parchi – ha sottolineato il Commissario Giovanni Legnini durante l’incontro -. Grazie all’intesa raggiunta su queste procedure i cittadini e i Parchi saranno alleggeriti di adempimenti burocratici spesso ripetitivi e potranno concentrarsi su aspetti ben più rilevanti per la ricostruzione e lo sviluppo”.
La gran parte dei Comuni maggiormente colpiti ricompresi nel cratere sismico del 2016 ricadono nel territorio di uno dei due Parchi nazionali e Arquata è al punto di congiunzione tra le due aree protette, per cui è stata scelta come scenario per la presentazione del Protocollo. Il Protocollo inoltre prevede azioni congiunte per il ripristino e la valorizzazione delle strutture di fruizione dei Parchi, come rifugi, percorsi, centri informativi e aree attrezzate, oltre a istituire un Tavolo di coordinamento con l’obiettivo di risolvere possibili criticità negli interventi di ricostruzione. Lo stesso Tavolo può individuare anche eventuali soluzioni per il riutilizzo delle strutture provvisorie non più in uso, anche in collaborazione con il Dipartimento di Protezione civile, in un’ottica di promozione territoriale. Un tassello che si aggiunge al quadro della ricostruzione, che soprattutto nei territori dei Parchi “deve avviarsi parallelamente al processo di rinascita economico sociale che non può che essere sostenibile e verde”, ha concluso Legnini.
Commissario e Presidenti hanno anche firmato la Carta della Rinascita, un documento che in cinque punti articola le linee e i principi di indirizzo per una ricostruzione e uno sviluppo economico dei territori ricadenti nei Parchi all’insegna della valorizzazione ambientale, della tutela della biodiversità e della transizione ecologica ed energetica, sulla scia di un percorso identitario e di tutela avviato già con il progetto Appennino Parco d’Europa (Ape).