Porta del Bataclan ritrovata a Sant’Omero: ci sarebbe un secondo indagato

Ci sarebbe un secondo indagato (una sorta di intermediario della zona) nell’inchiesta sul ritrovamento, in un casolare di Sant’Omero, della porta del Bataclan impreziosita dall’opera di Baknsy.

 

Si tratterebbe di un uomo che opera nel mondo dell’antiquariato che vive sempre in zona, con contatti anche con l’estero. Prosegue l’indagine coordinata dalla procura distrettuale de L’Aquila sul clamoroso ritrovamento del simbolo artistico del sanguinoso attentato terroristico nel teatro di Parigi. Come un sorta di mosaico, i carabinieri stanno mettendo assieme vari tasselli dopo aver recuperato l’opera d’arte riposta in un casolare delle campagne che degradano sul Salinello.

 

Immobile locato ad una famiglia cinese (pare ignara di tutto), e nella disponibilità di un imprenditore titolare di un B&B a Tortoreto che avrebbe conservato la porta che gli sarebbe stata consegnata da un conoscente originario del magreb. Il tutto è al vaglio della magistratura nel contesto di un’indagine che se da un lato ha consentito di recuperare la creazione artistica, mira a far luce su altri aspetti.

In primo luogo sul percorso seguito e a coloro che almeno in Italia ne sono entrati in possesso, forse poi per rivenderla visto il suo elevatissimo valore economico e simbolico.

 

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