“Il piano di Ristrutturazione ed efficientamento presentato dai Commissari, prevede la chiusura di 39 filiali delle 97 in Abruzzo e 900 esuberi (600 in rete, 300 in direzione) su un totale di 2.600; 510 risorse destinate alla mobilità territoriale e/o riconversione professionale da individuare nell’ambito del gruppo”, dichiara Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo e presidente Anci Abruzzo. “Numeri percentualmente più alti di quelli previsti per altri territori. Perciò si tratta di una proposta che sarebbe già inaccettabile in tempi normali e che oggi appare ancora più improponibile, con le dinamiche economiche e sociali che si stanno producendo nel nostro tessuto territoriale”.
“Sia Tercas che Caripe, non sono stati la causa della crisi aziendale, anzi la loro diffusione capillare e la loro remunerazione sul territorio abruzzese potrebbero essere il punto di ripartenza per il rilancio della banca al servizio del Mezzogiorno, di cui si parla come strumento per la ripartenza, e rispondere alle nuove esigenze del credito per il rilancio del dopo-pandemia. Non è possibile disegnare una nuova vita dell’istituto di credito guardando solo ai numeri ma, affinché essa sia reale ed efficace, è indispensabile tenere in primo piano i valori del territorio in cui insiste. In questa ottica, prima che sui lavoratori, i progetti di rilancio debbono partire dal taglio dei costi, dall’eliminazione delle spese improduttive, dalla valutazione di tutte quelle voci di bilancio che appaiono secondarie e non funzionali a tutto quanto appena detto”, sottolinea il Sindaco D’Alberto.
“È evidente che nel Piano di ristrutturazione presentato, manca un Piano Industriale senza il quale il rilancio non può essere immaginato e appare pertanto senza alcuna progettualità di lungo periodo e senza futuro. Tra l’altro, proprio per quanto accaduto negli ultimi mesi, i criteri che hanno portato a questo Piano non sono più attuali, ed è pertanto indispensabile riprendere una nuova trattativa, azzerandolo e tornando a convocare un tavolo con i Commissari; un tavolo che veda protagonisti gli Enti locali interessati (Comuni e Regioni) i Parlamentari, il Governo e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori. In questo senso Anci Abruzzo si farà promotore di una mobilitazione, per tornare a determinare una nuova pagina della funzione di questo Istituto di Credito in Abruzzo”.
Il Sindaco D’Alberto torna a sottolineare che sarà al fianco dei lavoratori e della nostra economia per difendere la dimensione strategica e sociale di questa battaglia.