Assolto il medico accusato di omicidio colposo per la morte del piccolo Marco Calabretta di Pineto.
Darush Barhi, medico del 118 finito a processo, è stato assolto nel pomeriggio dal gup Domenico Canosa al termine del rito abbreviato perché il fatto non sussiste.
Al momento della tragedia il piccolo Marco, nove anni, stava giocando al “Mariani-Pavone” di Pineto insieme ai suoi compagni di squadra, quando ha avvertito un malore accasciandosi a terra. A stroncarlo, secondo l’autopsia, una fibrillazione ventricolare provocata da una malformazione congenita.
All’epoca la procura (fascicolo del pm Stefano Giovagnoni) aveva inizialmente iscritto nel registro degli indagati sia il professionista che aveva rilasciato il certificato di idoneità sportiva che il medico del 118, chiedendo successivamente l’ archiviazione per entrambi. Secondo la perizia disposta all’ epoca dal pm, infatti, la patologia di cui soffriva il bambino poteva essere diagnosticata solo con un ecocardiogramma, esame non previsto in caso di rilascio di certificato di idoneità sportiva per attività non agonistica.
Da qui la richiesta di archiviazione per il medico che gli aveva rilasciato il certificato, che aveva regolarmente eseguito l’elettrocardiogramma previsto dalla normativa. Per quanto riguarda invece il medico del 118, la procura aveva inizialmente ipotizzato un’omissione per non aver utilizzato, al momento dei soccorsi, il defibrillatore presente sull’ambulanza.
Successivamente però per lo stesso medico era stata richiesta l’archiviazione, sempre sulla scorta della perizia rimessa dai consulenti dell’accusa per i quali l’uso del defibrillatore avrebbe potuto salvare la vita del bimbo solo se usato entro un determinato lasso di tempo (ed erano trascorsi secondo la consulenza già troppi minuti).
Nel corso del rito abbreviato sono stati ascoltati dal gup alcuni testimoni, i quali hanno raccontato come la macchina sia stata effettivamente collegata al corpicino di Marco, ma che dalla stessa non è partito poi il segnale per defibrillare. La famiglia, costituitasi parte civile e poi uscita dal processo, era rappresentata dall’avvocato Giulio Calabretta.
Marco è morto il 25 settembre 2015. Sulla sua morte però è stato aperto anche un fascicolo-bis, con quattro infermieri indagati.