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Pineto: “La Commissione Pari Opportunità è in stallo. Intervenga il Sindaco”

“Le tre consigliere della Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Pineto, l’avvocato Cristina Marcone (già presidente della stessa CPO per il mandato 2017/2019), l’avvocato Adele Mazzocchitti e la dottoressa commercialista Laura Di Paolantonio sono fortemente amareggiate per quanto sta accadendo in seno all’Amministrazione Comunale, a seguito delle loro dimissioni, formalizzate rispettivamente in data 15.11.2022 (quanto alla Marcone) e in data 09.12.2022 (quanto alla Mazzocchitti e alla Di Paolantonio), alle quali ad oggi non è seguita alcuna sostituzione, come previsto dall’art. 6 coma 2 del Regolamento, nonostante diversi solleciti in tal senso, anche via pec”.

 

A dirlo le tre componenti della Cpo di Pineto, Cristina Marcone, Adele Mazzocchitti e Laura Di Paolantonio.

“Le tre professioniste hanno rassegnato le loro dimissioni a causa delle divergenze insorte, soprattutto nell’ultimo anno, con la Presidente per i comportamenti irrispettosi nei riguardi della loro persona e professionalità e per il modus operandi dalla medesima assunto, totalmente non in linea con i principi che regolano il lavoro di gruppo di una Commissione, preposta ad assicurare le Pari Opportunità”.

“Le dimissionarie si sono rese disponibili ad un confronto, perorato dall’ Assessora alle Pari Opportunità Marta Illuminati incontrando, in data 20.12.2022, la stessa, il Sindaco, il Vice Sindaco, il Presidente del Consiglio Comunale, la Presidente della CPO e le altre componenti, da cui non è emersa alcuna concreta proposta utile a ricomporre l’assetto della Commissione, né la Presidente della Cpo ha manifestato alcuna volontà propositiva”.

“Per quanto sopra la Marcone, la Mazzocchitti e la Di Paolantonio chiedono ora pubblicamente che il Sindaco si faccia effettivo carico della decisione di ripristinare, nell’interesse della collettività, la corretta operatività e funzionalità della CPO, provvedendo tempestivamente alla loro sostituzione con la nomina delle consiglieri supplenti, ribadendo allo stato dei fatti la irrevocabilità delle loro dimissioni”.