Pineto, furbetti del cartellino: “La dipendente comunale licenziata, reintegrata come insegnante?”. La segnalazione

Al caso “furbetti del cartellino” che ha visto due dipendenti comunali di Pineto per ben sette mesi, tra l’ottobre 2015 e il maggio 2016, uscire dall’ufficio per svolgere attività personali senza timbrare; ci sarebbe un seguito. E a dirlo è Ruggero Sabatini, presidente del comitato “Tutela quiete pubblica e ambiente” della città.

 

“Un cittadino di Pineto si è rivolto al nostro comitato per denunciare questo fatto”, aggiunge Sabatini.

Un’accusa, lo ricordiamo, che ha visto le due dipendenti del Comune di Pineto patteggiare davanti al gup Roberto Veneziano una pena ad un anno e sei mesi e 300 euro di multa ciascuna per truffa e false attestazioni e certificazioni. “Tale rigore era stato visto come un atto dovuto nel rispetto della legge, delle istituzioni e dei cittadini, aveva dichiarato il sindaco Robert Verrocchio. Noi, come tantissimi cittadini di Pineto, avevamo plaudito l’amministrazione del Comune per la determinazione e la tempestività dimostrate.

Ora sembra che una di queste persone, di cui non facciamo il nome sia per correttezza sia per la tutela della privacy, operi come maestra di sostegno nei plessi di Scerne e Borgo S. Maria.

Questa decisione, se risultasse vera, ci appare discutibile e inappropriata, per non dire altro, da parte del Dirigente scolastico o di chi ha deciso di farlo. Una persona che pochi mesi prima aveva avuto un comportamento truffaldino acclarato nei confronti dell’amministrazione pubblica non ci pare che possa insegnare, e a così breve distanza dalla vicenda, visto proprio il comportamento disdicevole e diseducativo adottato. Senza considerare che ci saranno poi state tante insegnanti che aspiravano a ricoprire questo ruolo con i giusti requisiti, che si sono viste scavalcare”.

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