No ai pennelli, anche se all’interno della maggioranza che governa la città c’è chi non vede di buon occhio le barriere al largo perché c’è il timore che la sistemazione degli scogli a nord, nel tratto di Villa Ardente quello maggiormente sottoposto all’effetto dell’erosione, potrebbe poi danneggiare l’arenile più a sud, a ridosso della Torre del Cerrano. Il territorio pinetese, in modo particolare il tratto di arenile a nord del Calvano sino a raggiungere il quartiere di Villa Ardente passando per la pineta Catucci, non può rischiare di perdere altre porzioni di sabbia.
Le mareggiate del 12 e del 13 novembre dello scorso anno sono state devastanti con danni per centinaia di migliaia di euro. Gli operatori balneari del posto, i residenti hanno chiesto a gran voce una soluzione definitiva al problema in quanto il mare quanto prima spazzerà via le strutture ricettive. Già la pista ciclabile è stata danneggiata e in soli due anni il mare ha inghiottito 18 metri di spiaggia, arretrando quindi la linea di costa.
La Regione al momento ha messo in campo poco meno di un milione di euro per Pineto che servirà per finanziare il progetto di realizzazione delle scogliere al largo. Per il sindaco Robert Verrocchio si tratta di una somma irrisoria che non consentirebbe di varare un progetto di protezione della costa omogeneo. Con un milione di euro forse verrebbero realizzate un paio di scogliere, al massimo tre.
Il risultato che si otterrebbe sarebbe quello di spostare l’erosione solo più a sud. Serve insomma un piano di più alto respiro e soprattutto valido che oltretutto interessi Pineto sì, ma anche Silvi visto che anche qui l’erosione sta cancellando metri e metri di spiaggia.