Corropoli. Un coro unanime che arriva dai comitati, amministratori del territorio, e tanti cittadini che gremiscono la sala dell’ex cinema di Corropoli.
Una serata molto partecipata, per dire no alla realizzazione, nella zona industriale di Nereto, di una piattaforma per il trattamento dei rifiuti liquidi non pericolosi. Progetto presentato dalla Wash Italia due anni fa e che ora, in Regione, si appresta a vivere il suo atto conclusivo.
Tutti elementi toccati nel corso dell’assemblea pubblica tenutasi, venerdì sera, a Corropoli e promossa dal comitato Uniti per un futuro pulito e vivibile, guidato da Raffaele Quaglia. E mentre all’ingresso del vecchio cinema, messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Corropoli, si raccoglievano firme per dire no alla realizzazione dell’impianto, dentro si susseguivano interventi e prese di posizione. Di sindaci, amministratori regionali (presenti Dino Pepe e Marco Cipolletti), diversi tra sindaci e amministratori della Val Vibrata, ma anche di privati cittadini preoccupati del possibile insediamento dell’impianto.
Le due novità. Da parte dei tanti cittadini presenti, e per bocca del comitato, esiste la volontà di avviare una mobilitazione sulla questione. Fermo restando che il percorso, almeno per ora, è essenzialmente amministrativo con la conferenza dei servizi al comitato Via della Regione. Riunione che è stata rinviata al 26 novembre (inizialmente era prevista per il 14 novembre). E in quella sede il sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, che nella circostanza ha ricordato i vari passaggi della vicenda e ponendo alcune questioni che appaiono ostative alla realizzazione della piattaforma dei rifiuti.
In quella occasione, il Comune di Nereto presenterà una serie di relazioni (di natura urbanistica, geologica, ma non solo), anche se va ricordato che l’Ente non ha presentato osservazioni nei tempi previsti (iter avviato nel 2017) e questo aspetto degli interrogativi li pone. Altro aspetto importante, riguarda anche la presa di posizione dell’Unione dei Comuni. Che seppur non ha competenze in materia, ma a breve (come ha sottolineato il presidente Angelo Panichi), sarà elaborato un documento condiviso da parte di tutti e 12 i sindaci della vallata, per dire no all’insediamento dell’impianto.
“In sede di conferenza dei servizi”, sottolinea il sindaco Daniele Laurenzi, “porteremo ulteriori spunti di riflessione e cautele sulla portata del progetto. Ribadiremo con forza la contrarietà dell’amministrazione comunale, in rappresentanza della popolazione, circa l’inopportunità logistica dell’iniziativa.
Potenziale causa di rischio ambientale ed insalubrità di una vasta porzione di territorio comunale con pesanti ed insostenibili ricadute economiche sul futuro sviluppo industriale, nonché con perdita ingente del valore economico e commerciale degli immobili e delle abitazioni private che insistono in un ampio raggio circostante l’azienda”. Preoccupazioni che riguardano non soltanto Nereto, ma l’intera vallata, anche in considerazione della vicinanza del torrente Vibrata. Ad essere in discussione, infatti, non è l’intervento del privato (legittimo, sia chiaro), ma l’opportunità di prevederlo proprio in quella zona.