Grazie anche alle immagini del sistema di videosorveglianza e alle riprese fatte dalla polizia scientifica, il personale della Digos è riuscito a risalire all’identità del presunto responsabile.
Il provvedimento vieterà al giovane l’accesso – su tutto il territorio nazionale – ai luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive di calcio, di coppa Italia, di coppe internazionali, di campionato e le amichevoli delle squadre di calcio militanti in campionati nazionali professionistici e dilettantistici iscritte alla Figc, per la durata di sei anni.
Al giovane, sarà anche interdetto – a partire da due ore prima e sino a due ore dopo la conclusione della manifestazione sportiva – l’accesso e lo stazionamento in un’area di 400 metri di distanza dai luoghi antistanti lo stadio, le stazioni ferroviarie interessate dall’arrivo o dalla partenza dei tifosi, i parcheggi pubblici degli impianti sportivi, i luoghi di allenamento e i ritiri delle squadre di calcio.
Allo stesso, infine, è stato prescritto di presentarsi alla questura di Teramo nell’arco temporale tra il primo e il secondo tempo di ogni gara disputata dal Teramo Calcio, sia in casa sia in trasferta.
Il ventiseienne era già stato destinatario di due provvedimenti analoghi emessi nel 2014 e nel 2022, rispettivamente dai questori di Teramo e di Fermo.
L’eventuale violazione del divieto – spiega la questura di Perugia – potrà essere punita con la pena di reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10mila a 40mila euro.