Teramo. “Con l’indizione di una gara d’appalto della quale si conosce già il nome del vincitore, si chiude un cerchio e si tirano le inevitabili conclusioni: la Tercoop doveva essere esclusa dalla futura gestione dei parcometri teramani, a vantaggio di altri suoi concorrenti”. E’ questo, in sostanza, il succo della conferenza stampa indetta dalla Tercoop dopo l’annuncio dei sindacati che i posti di lavoro sarebbero stati garantiti nella nuova gara d’appalto per la gestione dei parcheggi del Comune di Teramo.
“Quello che viene impropriamente definito un “disordine amministrativo” che perdura dal 2012, si è rivelato un preciso “ordine” non scritto, ma scrupolosamente seguito”, continua la nota della Tercoop che ricostruisce: “Con la delibera di giunta n.79 del 1-3-2012, l’Amministrazione comunale dava urgente mandato al dirigente del quinto settore di predisporre una nuova gara e di incrementare il numero degli stalli a pagamento. La Tercoop, che già lavorava in perdita a causa della riduzione di stalli e di ricavi, nel 2013, nel 2015 e nel 2017 ha presentato al Comune di Teramo ben tre progetti di partenariato pubblico-privato, che oltre a salvaguardare tutti i posti di lavoro garantivano anche il massimo interesse pubblico. Le tre vantaggiose proposte sono state tutte ignorate, non è stato ripristinato l’equilibrio economico-finanziario compromesso e la cooperativa sociale è stata costretta all’indebitamento con il Comune, a non pagare da una decina di anni le ferie e le tredicesime ai socilavoratori”.
E ancora: “A seguito delle rassicurazioni e delle promesse di compensazioni che non ci sono mai state, la Tercoop nel giugno scorso ha inoltrato all’Amministrazione comunale una formale richiesta di risarcimento, ma dopo 6 mesi restiamo ancora in attesa di una qualsiasi risposta e dovrà essere probabilmente un tribunale a decidere sulla tutela dei diritti violati. Il 28 ottobre 2019 al Comune di Teramo arriva un project financing presentato dalla Easy Help, con il quale offre all’ente un guadagno/risparmio di poco oltre un milione di euro (800.000 euro di Cosap, circa 150.000 per 20 colonnine di ricarica elettrica e circa 100.000 per le segnaletiche), in cambio di 8 anni di gestione dei parcheggi a pagamento. Un corrispettivo molto inferiore rispetto a quello garantito al Comune dal partenariato della Tercoop che ammonta a più di due milioni di euro per 7 anni di gestione. La Easy Help ha avuto l’opportunità di integrare il proprio progetto su diretta sollecitazione del Comune, mentre alla Tercoop questo privilegio è stato negato”.
“Abbiamo cercato di presentare un quarto progetto, ma non ci sono state fornite le informazioni formalmente richieste e necessarie alla corretta stesura di un piano economico finanziario”, prosegue la nota della Tercoop che si domanda: “È legittimo questo modo di agire per una pubblica amministrazione che dovrebbe perseguire il massimo interesse pubblico con imparzialità e buona fede, evitando qualsiasi discriminazione o favoritismo? Cosa ha indotto l’Amministrazione comunale a scegliere la Easy Help e il suo progetto, ignorando tutte le proposte della Tercoop sulla carta più vantaggiose per il pubblico interesse? Non di certo l’affidabilità, visto che il comune di Siniscola (NU) dove la Easy Help gestiva i parcheggi a pagamento gli ha recentemente revocato il servizio per inadempimento, non avendo corrisposto le entrate come previsto nel contratto”.
“Il “piccolo capolavoro” rivendicato dal Sindaco e dai sindacalisti di CGIL e CISL, è stato quello di trasformare una triste e fosca vicenda di discriminazioni e favoritismi, in un’opera meritoria: la salvaguardia dei posti di lavoro per mezzo della clausola sociale di riassorbimento della manodopera, come previsto dalle normative vigenti e come normalmente avviene negli appalti pubblici”.
La Tercoop chiosa: “In quasi 30 anni di attività nei parcheggi teramani abbiamo agito sempre nella legalità e nella correttezza. Abbiamo fatto sacrifici e rinunce per conservare la nostra cooperativa e il nostro lavoro. Nelle casse comunali abbiamo versato più di tre milioni di euro e non siamo stati un peso per la collettività. Pensiamo di aver diritto al rispetto e alle dovute spiegazioni da parte dell’Amministrazione comunale ma anche dagli organi giudiziari competenti, su quanto è avvenuto dal 2012 ad oggi a danno della Tercoop e dei suoi socilavoratori e che non può essere sintetizzato con un banale e insignificante “disordine amministrativo”.