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Ospedali “vicini” alle donne: Bollini rosa per Teramo e Sant’Omero

Questa mattina si è svolta la cerimonia per l’assegnazione dei “Bollini Rosa” nella sala Zuccari del Senato della Repubblica.

 

Fra i 354 ospedali che in Italia hanno ricevuto il riconoscimento, due sono teramani: quello di Teramo e quello di Sant’Omero. Nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid19, la capienza delle sale ha consentito l’accesso solo a un ristretto numero di partecipanti e quindi a ritirare i premi, in rappresentanza dei due ospedali e in particolare delle Unità operative complesse di Ostetricia e Ginecologia di Teramo e di quella Sant’Omero è stata Angela Del Gaone, coordinatrice ostetrica del “Val Vibrata”.

I “Bollini Rosa” sono il riconoscimento che la Fondazione Onda attribuisce dal 2007 agli ospedali italiani ‘vicini alle donne’, ossia quelle strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, riservando particolare attenzione alle specifiche esigenze dell’utenza rosa. Fra i vari servizi che assicura il Mazzini e che sono valsi l’assegnazione del Bollino rosa ci sono attività proprie del reparto diretto da Anna Marcozzi, che è anche direttore del Dipartimento materno infantile, e cioè, fra le altre, i test di screening per le cromosomopatie, le amniocentesi, il parto in acqua, il rooming-in h24, il supporto psicologico per tutto ostetrico, il prelievo di sangue cordonale, l’ambulatorio gestito dalle sole ostetriche.

 

Sempre al Mazzini hanno contribuito all’ottenimento del Bollino rosa anche il reparto di Senologia con ambulatorio e visite chirurgiche, oltre a diversi ambulatori da quello per i disturbi del comportamento alimentare, a quello per la diagnosi e cura per l’osteoporosi. Alcuni dei servizi che invece hanno contribuito all’assegnazione, assicurati dal reparto do Ostetrica e Ginecologia di Sant’Omero, in cui la diagnosi precoce e le tecniche di chirurgia mini invasiva garantiscono alle donne un’assistenza all’avanguardia, sono: bi-test e translucenza nucale secondo le certificazioni della Fetal medicine Foundation, ecoflussimetria pelvica di II livello, isteroscopia diagnostica e office, sonoisterosalpingografia e un’assistenza al parto olistica, garantita anche durante la pandemia.

 

Il direttore generale Maurizio Di Giosia esprime soddisfazione per il riconoscimento ricevuto e ricorda che “molto è stato fatto e molto altro c’è ancora da fare nei percorsi dedicati alle donne, che verranno estesi ulteriormente, nell’ottica di un continuo miglioramento dell’assistenza sanitaria”.