Per evitare cimiteri sommersi dal cemento, Italia Nostra “Terre del Cerrano” lancia la proposta ai Comuni del comprensorio della zona che comprende Pineto ed Atri di puntare sulla realizzazione di case funerarie green e nuovi impianti di cremazione.
“Case funerarie ed impianti di cremazione green sono il futuro sostenibile per le nostre città. Oramai c’è troppo cemento nei nostri cimiteri comunali, occorre cambiare rotta”. A lanciare l’allarme sul tema è il presidente dell’associazione Italia Nostra ‘Terre del Cerrano’ Domenico Zenobio che evidenzia come occorre guardare alla difesa dell’ambiente. “Abbiamo scritto alla regione Abruzzo per accelerare sulla costruzione di impianti per la cremazione dei defunti”. Nella missiva inviata alla Regione si legge: “gradirei sapere per quale motivo in Abruzzo non esiste un impianto per chi vuole essere cremato. I cimiteri stanno diventando più grandi delle città, e chi sceglie questa modalità di trapasso deve andare fuori regione, con indubbie problematiche burocratiche e legate alla lontananza. A nome dei cittadini chiediamo spiegazioni”.
Ed è arrivata la risposta del Servizio Prevenzione Sanitaria, Medicina Territoriale Abruzzo che spiega: “La Regione ha normato la possibilità di cremazione con la L.R. 10 agosto 2012, n. 41 che riporta, tra le disposizioni anche forme di sepoltura di minore impatto per l’ambiente, nel rispetto dei diversi usi funerari propri di ogni comunità”.
Il presidente Zenobio pone quindi l’accento sulla necessità di costruire più case funerarie green che mancano a Pineto e Atri: “bisogna puntare su strutture di accoglienza dell’estinto all’avanguardia, a Pineto è stato presentato un progetto in tal senso da un’impresa funebre già dal 2012 che è stata respinta, riproposta nel 2018 e respinta di nuovo, la stessa cosa è successa ad Atri con altre tempistiche, sollecitiamo i sindaci dei due Comuni a dotarsi di questi servizi utili alla cittadinanza, considerando che l’amministrazione comunale di Silvi ha concesso le autorizzazioni da anni in tal senso”.