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Nereto, esproprio zona industriale: mazzata da 3 milioni per il Comune

Nereto. Una mazzata per le casse comunali. Una condanna da oltre 3milioni di euro per uno degli espropri legati alla realizzazione della nuova zona artigianale di Nereto, che altre grane ha generato nel corso degli anni.

 

Il provvedimento delle giustizia civile è contenuto in una recente sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila che ha condannato il Comune di Nereto a rifondere una cospicua somma di denaro (3,2 milioni oltre alle spese legali e gli altri onorari di legge) al proprietario di una vasta area, oltre 56mila metri quadrati, che era stata oggetto di esproprio nel 2003. All’epoca, attraverso una variante al Prg, l’amministrazione civica di allora, infatti, aveva disegnato la nascita della nuova zona industriale con relativa viabilità.

Ebbene, quella vicenda aveva generato due contenziosi: uno di natura amministrativa, l’altro civilistico in ordine alla valutazione economica data all’area espropriata. Un contenzioso nato nel 2007, che solo negli ultimi giorni si è concluso. Va detto che l’origine della questione ruotava attorno alla valutazione data all’area sulla base della stima fatta dall’Agenzia del Territorio. La causa, riassunta a ruolo nel corso degli anni, dopo essere stata congelata in attesa che il filone amministrativo passasse in giudicato, però ha disegnato scenari decisamente diversi rispetto all’originaria valutazione economica.

E il proprietario dell’ampio appezzamento di terreno, assistito dallo studio legale Fagotti di Nereto (il Comune dallo studio Referza) ha avuto il riconoscimento del reale valore per un esproprio perfezionato oltre 3 lustri fa. Va anche detto che nel corso degli anni, prima e dopo la riassunzione a ruolo della causa davanti alla Corte d’Appello, si è tentato, senza successo, di arrivare tra le parti ad un accordo conciliativo. Operazione che però non si è perfezionata. E ora la discussa zona industriale, con le sue varianti, porta in dote una condanna economicamente pesante per le casse comunali. Che non è la prima, visto che solo di recente l’Ente aveva riconosciuto un debito fuori bilancio per una somma decisamente inferiore.