Nereto dedica una via ad Aldo Moro. E l’apposizione della targa, con relativa cerimonia di intitolazione allo statista e vittima del terrorismo, avverrà sabato 29 ottobre alla presenza della figlia Agnese.
Sarà un tratto di Statale 259, nella nuova zona produttiva, che collega Nereto alle cittadine limitrofe, ad avere il nome di viale Aldo Moro.
L’evento si svilupperà su due giornate, venerdì 28 e sabato 29 ottobre, al Liceo “ Peano – Rosa” di Nereto alla presenza delle autorità civili, militari, religiose e figure di rilievo nell’ambito della mediazione penale, con l’obiettivo di coinvolgere la collettività e soprattutto gli studenti per la sensibilizzazione al tema della Giustizia Riparativa, che considera l’evento reato anche attraverso il focus del conflitto relazionale e non più solo come violazione della norma.
La giornata del 29, in cui si scoprirà la targa ad Aldo Moro, si aprirà con il convegno “Le Officine del cambiamento. La Giustizia Riparativa e la Comunità”, organizzato a cura della dr.ssa Maria Taraschi, funzionaria della professionalità di servizio sociale e referente per la Giustizia Riparativa e mediazione penale dalla Sezione distaccata di Teramo dell’Ufficio di Servizio Sociale per i minorenni con annesso CPA di L’Aquila – Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e l’associazione politico – culturale “Servire Nereto” gruppo di minoranza in consiglio comunale.
Al convegno oltre a tante professionalità specifiche in materia, prenderanno parte anche Adriana Faranda, ex brigatista, militante delle Brigate Rosse negli anni di piombo, assieme ad Agnese Moro, racconteranno “l’incontro” e l’incrocio delle loro vite ed il percorso di mediazione e rielaborazione dell’evento delittuoso.
Inoltre in collegamento interverranno il Dott. Gherardo Colombo, attualmente Presidente Cassa delle Ammende, ex-magistrato famoso inchieste come quelle di Mani Pulite, e la Giudice Udienza Preliminare, dr.ssa Cristina Tettamanti del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila.
Significativa è altresì la presenza dei referenti della Cooperativa Crisi di Bari, che gestisce il Servizio di mediazione penale e giustizia riparativa nell’ambito del progetto RIME, finanziato dalla Cassa delle Ammende e realizzato tramite la Regione Abruzzo.
“L’amministrazione comunale tutta”, sottolinea in una nota il sindaco, Daniele Laurenzi, “nell’alveo della rivisitazione della toponomastica già da tempo aveva avviato l’iter per intitolare una via ad Aldo Moro, statista ucciso il 9 maggio 1978 dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia.
“Il Presidente Aldo Moro fu politico che con la sua opera si è speso affinché la centralità e la rilevanza della dignità dell’uomo, nel tessuto sociale, potesse trovare riconoscimento, base e fondamento negli articoli della Carta Costituzionale.
L’auspicio è che soprattutto i nostri giovani scoprano la figura di Aldo Moro, uomo del dialogo, il cui insegnamento non è morto nella Renault 4 di via Caetani ma è monito per ciascuno di noi, soprattutto in questi giorni di conflitto nel cuore dell’Europa, a cercare sempre la via del compromesso e della moderazione”.