A dire il vero la campana, che ha oltre 70 anni di vita (venne rifusa nel 1946), da oltre 10 anni è silenziosa. In pratica dal terremoto dell’Aquila dell’aprile del 2009. Tutta la struttura di sostegno presentava più punti di instabilità dovuti, oltre alle oscillazioni durante i rintocchi, anche e soprattutto alle scosse sismiche. I recenti lavori hanno consentito di rifare la cuspide, di mettere in sicurezza il campanile.
Ma per quanto riguarda la campana più grande (ce ne sono altre due più piccole), gli esperti hanno escluso ogni possibilità che possa tornare a suonare in estensione. L’unico suono sarà quello dei rintocchi. In questi giorni il consigliere comunale Simone Aloisi sta cercando di reperire fondi per rimettere in sesto tutto il sistema meccanico per i rintocchi e per il funzionamento dell’orologio campanario, cioè l’impianto che allo scoccare di ogni ora mette in movimento i martelletti che potrebbero entrare in azione anche ogni quarto d’ora.
“La situazione la conosciamo tutti per quanto riguarda il nostro campanile”, ha spiegato Aloisi, “certo, avremmo voluto che l’antica campana tornasse a suonare come un tempo. Ma è da escludere tale soluzione. Serve un finanziamento, servono meno di 10mila euro per rimettere in sesto l’impianto”.
L’unica strada che il Comune potrà seguire è quella di ritagliare fondi nel proprio bilancio, prevedendo una spesa proprio per il campanile di Montepagano. Ma la situazione al momento presenta diversi punti di difficoltà.