“In sostanza daremo prestazioni gratuite su richiesta del cittadino, assicurando una azione di prevenzione, contrasto, soluzione dei conflitti in un’ottica di cura globale della persona. Il servizio offrirà un percorso rivolto alla riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o divorzio. Il mediatore familiare si impegnerà per fare in modo che i partner elaborino un programma di separazione soddisfacente per sé e per i figli, li aiuterà ad uscire da situazioni di stallo, di conflitto e quindi a recuperare il dialogo”, ha spiegato il direttore generale Di Giosia. “Nei consultori, soprattutto in questo periodo di pandemia, si rivolgono tante famiglie bisognose di aiuto”, ha aggiunto la consigliera Cardinali, “ad esempio l’isolamento dei ragazzi ha prodotto problematiche importanti a causa della mancata socializzazione. Si è assistito inoltre a un aumento delle violenze in famiglia. Per questi e altri problemi abbiamo ritenuto di andare incontro ai soggetti più deboli. La sperimentazione inizia alla Asl di Teramo ma lavoreremo per farne un progetto di legge regionale”.
Le conclusioni sono state affidate all’assessore Quaresimale: “Ho recepito ben volentieri il progetto che ha lo scopo di rendere meno traumatiche le crisi coniugali, facendo in modo che non compromettano le capacità genitoriali. E’ un progetto che vorremo estendere in tutto l’Abruzzo e che rientra nel piano sociale, che vorremmo approvare entro l’anno, da 350 milioni di euro: è il frutto di un grande sforzo della Regione che vuole alzare la quota pro capite destinata al sociale dagli attuali 60 euro a 85,61. Vogliamo inoltre cercare di rendere omogenei i servizi sociali all’interno della regione Abruzzo”,
La Asl conta di avviare il servizio nei primi mesi del 2022, appena espletato il bando per il reperimento di due mediatori familiari.