Ma non è il solo problema: i dipendenti, che hanno scioperato per due giorni dinanzi allo stabilimento di via Dell’Industria, non percepiscono lo stipendio da due mesi e allo stato attuale non esistono certezze sulla cassa integrazione straordinaria, richiesta lo scorso 16 luglio, ma al momento non ancora definita dal Ministero.
Questa mattina i dipendenti della Cartotecnica Egidi hanno attuato il secondo giorno di sciopero nel tentativo di alzare i riflettori si di una situazione difficile e complicata, ma soprattutto nebulosa alla luce di una serie di accadimenti che si sono rincorsi nel corso delle ultime settimane.
E a preoccupare è soprattutto il futuro dell’azienda, visto che nel recente passato come conferma Barbara Nicolai della Slc-Cgil di Ascoli, “si era parlato di possibili nuovi acquirenti, ma che al momento non si vedono, mentre ora in maniera inaspettata viene aperta una procedura di mobilità per due terzi degli operai”.
La Cartotecnica Egidi, fondata nelle Marche, da circa 30 anni si è trasferita in Abruzzo, a Martinsicuro, e si occupa di una serie di lavorazioni per quanto le scatole di carta e buste di carta. Di recente tra i clienti era stata inserita la De Cecco, ma la situazione non sembra essere migliorata, visti anche i ritardi nel pagamento degli stipendi.
La situazione, a prescindere dagli ultimi sviluppi, resta complicata, visto che l’azienda rischia di non rispettare i tempi delle consegne e di perdere clienti. Dall’altra c’è il nodo degli arretrati e della procedura di mobilità aperta proprio nella giornata di oggi.
Nelle interviste nell’ordine: Barbara Nicolai (Slc-Cgil Ascoli), e di due operai (Cristina Mangiola e Bruno Romanelli), che sottolineano anche le difficoltà per i lavoratori per il ritardo negli stipendi e tutte le incertezze sul futuro aziendale.