Le modifiche in corsa del costo dei buoni pasto, ora agganciato al reddito ISEE, con quattro diversi campi di applicazione, qualche disagio in termini operativi lo hanno prodotto. E soprattutto per le famiglie, che oltre a dover prevedere costi maggiori per assicurare la refezione scolastica ai propri figli, sono chiamate anche a produrre la relativa documentazione.
Aspetti di natura burocratica che gravano anche sulla stessa macchina comunale. Sotto questo aspetto, negli ultimi giorni, in seno alla maggioranza consiliare, guidata dal sindaco Massimo Vagnoni, si è generata un’attenta riflessione. E dunque si è deciso di differire l’applicazione degli aumenti tariffari, e la relativa differenziazione in base al reddito, di tre mesi. E di riflesso di rendere operativo il sistema a partire dal prossimo anno scolastico. Resta in piedi tutto il sistema di applicazione tariffario, approvato tra i documenti propedeutici al bilancio di previsione. L’unica differenza è la tempistica, differita di alcuni mesi. La comunicazione è stata fatta dal sindaco Vagnoni in apertura della seduta consiliare, convocata per l’approvazione (tra le altre cose) del bilancio di previsione per l’anno corrente.