Attorno alle 16, infatti, fa sapere l’associazione, le condizioni meteo marine si sono fatte estreme: forti venti, pioggia e tre metri di onda hanno portato il mare a pochi metri dal nido.
“Aperto per l’ispezione – scrive il Centro studi – i volontari hanno portato in salvo tre nidiacei vivi, sette uova non schiuse di cui solo una embrionata e 72 gusci vuoti. I piccoli sono vitali, anche se un po’ infreddoliti, e saranno ricoverati presso il Centro recupero tartarughe marine ‘Luigi Cagnolaro’ Pescara fino al momento del rilascio”.
Il nido in questione, situato nella zona C1 dell’Amp, è il primo caso documentato di nidificazione nell’Area Marina protetta e il secondo in Abruzzo dopo quello di Roseto degli Abruzzi del 2013.