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L’emergenza covid ha dimostrato il valore dei piccoli ospedali. L’intervento

La grave vicenda sanitaria che stiamo attraversando non potrà essere dimenticata né tantomeno archiviata senza prima effettuare una profonda riflessione su quali sforzi vadano compiuti per realizzare un nuovo modello organizzativo che eviti il ripetersi di errori non più tollerabili.

 

Gli eventi a cui abbiamo assistito dovranno quindi essere sempre presenti nella nostra memoria anche per meglio comprendere la reale importanza del Sistema Sanitario Nazionale, una questione  che ci coinvolge tutti.

L’esperienza ha confermato la necessità di strutture sanitarie territoriali di prossimità che vanno opportunamente potenziate e dotate di ulteriore personale adeguatamente formato.

Occorre rivedere quindi il Servizio Sanitario Nazionale ed in particolare provvedere alla revisione delle norme in materia di salute pubblica promulgate negli ultimi anni, in particolare il Decreto Ministeriale n. 70/2015 (cosiddetto Decreto Lorenzin) che si è dimostrato assolutamente inadeguato e per molti aspetti sbagliato, in particolare relativamente alla dismissione degli ospedali di prossimità che come abbiamo visto svolgono una funzione fondamentale per la salute di tutti i cittadini.

Questa emergenza Covid-19 ha dimostrato come le strutture sanitarie sul territorio non siano mai inutili, si rende quindi necessario un ripensamento della programmazione e organizzazione delle nostre strutture ospedaliere, in passato viste solo come centro di costo da ridimensionare e magari da eliminare mediante una progressiva  azione di depotenziamento.  In tale ottica  il futuro di un ospedale come il San Liberatore di Atri che negli anni passati è stato fortemente depotenziato così come il futuro degli altri presidi ospedalieri della Provincia di Teramo, dovrà essere attentamente rivalutato. Sarà opportuno porre fine ai  progressivi  disimpegni, potenziando servizi ambulatoriali e tempi di apertura, come sarà certamente utile incrementare  prestazioni e personale.

Ospedali periferici come il San liberatore di Atri vanno assolutamente preservati perché svolgono un fondamentale servizio sanitario. Si torni quindi ad utilizzarli per quanto possibile, valutando tutte le esigenze del territorio, cessando la pratica dei costanti depotenziamenti, nella consapevolezza che in futuro, viste le incombenti prossime necessità,  potremo disporre di presidi ospedalieri importanti, rodati e capienti.

L’assessore Verì e questa Giunta Regionale facciano chiarezza decidendo quale sarà il futuro di queste strutture e rendano finalmente nota la composizione della nuova rete ospedaliera e se questa includa gli ospedali periferici a cui deve essere riconosciuto l’importante ruolo che rivestono, oppure dicano chiaramente ai cittadini se hanno intenzione di continuare nella deprecabile opera di dismissione, in questo caso se ne assumeranno la piena responsabilità.

Il Consigliere Regionale M5S

Marco Cipolletti