“Il sospetto che la procedura si fosse arenata – ha detto il consigliere comunale Stefano Palumbo – ci ha spinto a condurre approfondimenti attraverso il senatore Michele Fina: il Comune dell’Aquila non ha stipulato la convenzione entro la scadenza del gennaio 2018 e anche secondo l’Avvocatura dello Stato questo equivale alla rinuncia, unica tra i 120 Comuni che avevano diritto al finanziamento”.
Il progetto presentato dall’amministrazione Cialente si era classificato al 24esimo posto, e sarebbe rientrato nella seconda tranche di stanziamenti, visto che in prima battuta ne erano stati finanziati venti. Prevedeva una serie di interventi, tra cui la realizzazione di piste ciclabili soprattutto a beneficio degli studenti e di una rete di centri sociali, la riconversione di alcuni edifici del Progetto Case per usi ulteriori.
“Il ruolo dei consiglieri di minoranza – ha detto Fina – è vigilare e verificare, io ho aggiunto il mio contributo sul livello nazionale per una vicenda che riguarda il territorio. Dispiace perché si tratta di risorse che guardano alle periferie che avrebbero bisogno del contrario, di maggiore cura e attenzione. Si può immaginare quanto personale dell’amministrazione ha lavorato per nulla, per una procedura che non si è conclusa. Denunciamo inoltre la cattiva informazione: la cittadinanza aveva diritto di apprendere prima. Va poi rilevato che arriveranno periodi in cui ci sarà meno disponibilità di risorse: allora il rammarico per queste perdute sarà maggiore”.
Palumbo ha rincarato: “Un sindaco a cui riconosciamo la capacità di comunicare tutto, anche rivendicando meriti non propri, guarda caso non ha fatto sapere nulla. Una mancanza che avrebbe invece dovuto avere una rilevanza almeno doppia rispetto ad esempio all’enfasi con cui si è annunciato il maggiore stanziamento al Comune di dieci milioni di euro per le minori entrate e le maggiori uscite”. Lo stesso Palumbo ha ricordato che con i fondi del PNRR “sono stati in parte finanziati gli interventi del bando periferie, ma non vuol dire nulla perché quelle risorse potevano essere utilizzate per altro. Se l’amministrazione Biondi non ha stipulato la convenzione perché aveva necessità di rimodulare alcuni aspetti, ha sbagliato due volte: avrebbe dovuto prima mettere al sicuro lo stanziamento”.
Il consigliere comunale Stefano Albano, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione, ha ricordato la mozione promossa nell’agosto del 2018 e poi approvata all’unanimità proprio “per mantenere quel finanziamento rispetto all’orientamento all’epoca del governo gialloverde”. Ad aggravare secondo Albano la condotta dell’amministrazione il fatto che il progetto che ha partecipato al bando periferie “era stato predisposto con larga partecipazione, con la collaborazione ad esempio dell’Università e di associazioni come ActionAid e Viviamolaq. Si continuano a perdere occasioni strategiche per fare un utilizzo spot delle risorse”.