Per la fabbricazione e la confezione di articoli in pelle, oggi operano nel Teramano ben 1.317 imprese, solo qualcuna in meno delle 1.354 attive nel 2012, anno d’inizio della fortissima crisi che colpì il settore e che nel giro di un biennio ne dimezzò il numero.
Si torna ai livelli pre-crisi non solo grazie allo sforzo di grandi e piccole aziende , che costituiscono il 57% del comparto, ma anche grazie all’eccellenza di 566 realtà artigiane, che rappresentano il 43% del totale.
L’indagine è stata condotta dall’Associazione Casartigiani Teramo, che ha svolto uno studio approfondito sui dati forniti da Unioncamere e Istat per verificare i possibili riflessi economici e occupazionali derivanti dal fenomeno della ripresa della pelletteria italiana sul territorio locale.
I risultati sono molto incoraggianti.
Oggi, in provincia di Teramo, gli addetti complessivi alla pelletteria sono ben 6.425 e i comuni con il più alto numero di aziende risultano essere: Sant’Egidio alla Vibrata (137), Alba Adriatica (123), Corropoli (105), Martinsicuro (82), Campli (80), Sant’Omero (79) e Tortoreto (78).
La capacità qualitativa degli artigiani teramani torna ad essere apprezzata anche dai mercati internazionali. Nel 2017, l’export della pelletteria in provincia di Teramo è infatti aumentato sensibilmente rispetto all’anno precedente e, secondo le prime stime, si attesta intorno a 170 milioni di euro rispetto ai 115 milioni del 2016.
Casartigiani Teramo ha espresso la propria soddisfazione per i segnali di ripresa dell’economia locale, e in particolare dell’artigianato teramano, anche durante un recente incontro tra Federazioni Artigiane e il vice Presidente della Regione, Giovanni Lolli.