La Delegazione di Teramo dell’Accademia Italiana della Cucina celebra il suo cinquantennale il 14-15 giugno con un programma assai ricco e di elevato spessore culturale e scientifico.
Le attività inizieranno domani a Civitella del Tronto nella Sala Polifunzionale “Di Bonaventura” in Largo Rosati, alle 18 con il convegno “Cibo, educazione alimentare e sostenibilità ambientale: quali prospettive future?”. Dopo il saluto del Coordinatore regionale dell’Accademia, Gianni D’Amario, interverranno Dino Mastrocola rettore dell’Università di Teramo, Antonello Paparella docente di Microbiologia degli Alimenti e Mauro Serafini docente di Alimentazione e nutrizione umana. A introdurre e moderare l’incontro, la Prof.ssa Fiammetta Ricci, Presidente dell’Istituto Italiano di Bioetica Abruzzo (Univ. di Teramo).
Il secondo incontro di sabato 15 Giugno, a Giulianova Lido, sarà nela Sala Meeting dell’Hotel Europa sul Lungomare Zara 57, alle 10,30, con la Tavola Rotonda “La Cucina Teramana: ieri, oggi… e domani?”. Dopo il saluto di Mimmo D’Alessio, Consigliere di Presidenza dell’Accademia Italiana della Cucina, interverranno Alessandra Gasparroni, Centro Studi “Don Nicola Iobbi” dell’università di Teramo, Domenico Iobbi docente di Enogastronomia del Di Poppa-Rozzi di Teramo, Vito Pepe docente di Enogastronomia del Crocetti- Cerulli di Giulianova e Claudio D’Archivio delegato della Delegazione di Teramo dell’Accademia Italiana della Cucina. A introdurre e moderare l’incontro lo storico Sandro Galantini dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche.
Il Presidente nazionale dell’Accademia Paolo Petroni ha commentato: “È una gran soddisfazione per me vedere sempre più persone avvicinarsi a questa gloriosa delegazione con la forte volontà di conoscere e promuovere la cucina tradizionale del nostro paese. Ed è con vero piacere che constato la vitalità e la solidità di questa Delegazione che rimane salda e compatta attorno al codice etico e allo statuto dell’Accademia”.
Per il Delegato di Teramo dell’Accademia, Claudio D’Archivio, “l’intenzione di difendere e promuovere le tradizioni culinarie del nostro territorio, nonostante il tempo che passa e porta via un po’ di quei saperi custoditi dalle vecchie massaie e nonostante la frenesia della quotidianità 2.0, è un compito che portiamo avanti con passione, con attenzione, confrontandoci gli uni con gli altri, approfondendo le varie tematiche in materia enogastronomica, sperimentando con piacere il potere evocativo di ricordi lontani dei piatti che ancora custodiscono le ricette tipiche della nostra tradizione”.